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30 Anni dopo l’Assassinio di Ilaria Alpi: Nuovi Sviluppi nella Ricerca della Verità

In POLITICA
Marzo 19, 2024

ROMA – Sono trascorsi trent’anni dal tragico giorno in cui la giornalista Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin furono brutalmente assassinati a Mogadiscio, e ancora la sete di giustizia non si è affievolita. Nel corso del tempo la vicenda ha attraversato processi, assoluzioni e controversie, ma la determinazione nel cercare risposte non ha mai abbandonato giornalisti, attivisti e cittadini.

Ieri, nella capitale italiana, si è svolta un’iniziativa di portata significativa, organizzata da figure di spicco quali Walter Verini, capogruppo del Partito Democratico in commissione Antimafia, e rappresentanti delle associazioni e organizzazioni giornalistiche. Durante l’incontro si è ribadito l’importanza di non archiviare la vicenda Alpi-Hrovatin e di continuare la ricerca della verità.

Il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, si è reso disponibile a incontrare gli organizzatori dell’iniziativa per ricevere documenti e testimonianze che potrebbero fornire nuovi spunti investigativi. L’obiettivo rimane quello di far luce su una pagina oscura che ha segnato la storia del giornalismo investigativo in Italia.

Nei giorni scorsi, inoltre, è stato sottolineato un importante passo compiuto dal Parlamento europeo, che ha approvato un atto volto a proteggere il servizio pubblico e il giornalismo d’inchiesta, un tributo alla memoria di Ilaria Alpi e al coraggio di tutti quei reporter che, seguendo la stessa missione investigativa, hanno perso la vita.

Attorno alla memoria di Ilaria e Miran si sono moltiplicate le iniziative su tutto il territorio nazionale, testimoniando un legame indissolubile con la loro storia. Fra queste, si annovera la presentazione di un murales realizzato da studenti romani presso il liceo frequentato da Ilaria Alpi, una testimonianza culturale e civica che sottolinea il valore educativo di questo tragico evento.

Le vicende giudiziarie hanno visto diversi colpi di scena e travagli, come la storia di Hashi Omar Hassan, inizialmente condannato e poi assolto, dopo molti anni di reclusione, per l’omicidio della giornalista e del suo operatore. Il suo decesso nel 2022 in seguito a un attentato ha aggiunto ulteriore amarezza a questa lunga e complicata storia giudiziaria.

Attivisti come Mariangela Graimer e personaggi del panorama giornalistico nazionale come Beppe Giulietti insistono sull’importanza di mantenere viva la memoria di Ilaria e Miran, sia per rispetto dei loro sacrifici sia per l’educazione delle nuove generazioni sull’importanza della libertà di stampa e del giornalismo d’inchiesta. La ricerca della verità su un delitto, che ancora domanda giustizia dopo tre decenni, continua.