Una collaborazione che si rinnova e conferma il valore dello sport come mezzo di recupero e integrazione sociale: l’Unione Sportiva Acli e il Ministero della Giustizia hanno siglato il rinnovo della Convenzione avviata nel 2018, proiettando la loro sinergia nel futuro per i prossimi cinque anni. La convenzione stabilisce un quadro di riferimento per l’inclusione di indagati o imputati, che non siano stati condannati, nei comitati dell’US Acli. Questi individui devono aver richiesto la Messa alla Prova, un procedimento giuridico che, se portato a termine con successo, può concludersi con l’estinzione del reato.
Il rinnovo di quest’accordo testimonia il riconoscimento del ruolo centrale che lo sport può avere nel supportare il percorso di chi si trova a dover affrontare la giustizia. Damiano Lembo, Presidente Nazionale US Acli, enfatizza l’importanza dell’operato dell’US Acli all’interno delle politiche pubbliche e sociali italiane, sottolineando come la Convenzione sia un’espressione pratica dei principi inseriti nell’articolo 33 della Costituzione, così come formulati dall’emendamento del 20 settembre scorso.
Le iniziative avviate dall’US Acli comportano l’apertura di 43 posti per la realizzazione di programmi sportivi riabilitativi, distribuiti in 22 sedi situate nei diversi angoli d’Italia. Questa offerta si traduce in opportunità concrete per persone in una condizione di vulnerabilità legale e sociale, consentendo loro di sperimentare il valore educativo e riparatore dello sport.
In aggiunta, il documento prevede un meccanismo di tacito rinnovo, segno di un impegno duraturo e di fiducia nei risultati ottenuti e quelli ancora da raggiungere. In questo senso, US Acli e Ministero della Giustizia, continuano a lavorare insieme per trasformare l’attività fisica in uno strumento di cambiamento e responsabilità personale, con una prospettiva di lungo termine nelle politiche di reinserimento sociale.
