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Ammettere la verità.

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Il livore, l’acredine, l’odio che stanno caratterizzando questi tempi nei rapporti politici difficilmente sono riscontrabili nella storia dell’Italia repubblicana. Certamente anche in passato i partiti politici hanno combattuto aspramente per raggiungere consensi ed elettori, tuttavia la situazione politica attuale con il governo di centro destra presieduto da Giorgia Meloni presenta una diffusa rete di odio che travalica la pura competizione politica.  I partiti personali hanno fatto tramontare i tradizionali strumenti di lotta politica a vantaggio, purtroppo, di metodi caratterizzati dalla violenza e dall’aggressività. In questo clima di battaglia personalizzata nella quale  non esistono più avversari politici bensì nemici da abbattere, anche i sindacati e la magistratura non esitano a portare avanti battaglie che hanno come obbiettivo l’annientamento dell’avversario.   Con livore gli oppositori dell’attuale governo accolgono e negano i risultati positivi che sono stati raggiunti dall’attuale governo.  Ministri e sottosegretari in carica accusati di incapacità e servilismo, laddove i fatti stanno smentendo queste millantate accuse. Basta legge i commenti e le valutazioni della stampa straniera: il Ministro  Giorgetti che il New York Times ha valutato come miglior ministro finanziario, il rispetto che la Meloni ha saputo costruire intorno alla sua persona anche in campo internazionale; ministri italiani che per la prima  volta non piegano la schiena con la famiglia Agnelli impedendo loro il solito gioco infame di portare gli utili all’estero e far ricadere sugli italiani le perdite di bilancio.  Giorgia Meloni ha rilasciato il 3 gennaio una lunga intervista al Corriere della Sera che andrebbe letta con attenzione da parte dell’armata Brancaleone costituita dal cosiddetto” campo largo” accozzaglia di populismo, incapacità e metodi stalinisti.  La Meloni privilegia ed è privilegiata da governanti che stanno intensamente lavorando e con successo a  favore dei propri concittadini, e l’esempio particolare è costituito dall’argentino Javier Milei che ha ridotto sensibilmente l’inflazione nel suo paese e sta risanando il bilancio dello stato con una politica completamente liberista.  L’economia italiana va meglio di quella tedesca e di quella degli altri paesi dell’Unione Europea ;  l’attenzione che l’attuale governo ha posto sulle Regioni meridionali ha creato tassi di crescita che hanno posto Campania e Puglia in testa alle regioni italiane, anche rispetto a Veneto e Lombardia.  Un tasso di disoccupazione bassissimo, operazioni di bonifica come quella di Caivano e delle Vele di Scampia dove finalmente si sente la presenza dello Stato e delle Istituzioni. Certamente il Governo si dovrà impegnare in maniera sostanziale per contribuire a rendere più giusta e sostenibile la società italiana; lavorare per garantire sempre di più i diritti umani e la protezione delle categorie deboli e svantaggiate.  Fare richiami al passato politico di vicinanza al M.S.I. degli attuali dirigenti di Fratelli d’Italia, sembra un inutile anacronismo: c’è più fascismo tra gli antifascisti con il mancato rispetto dell’avversario politico e con la brama di distruzione rispetto a quelli che propugnano idee differenti. Nel 2025 il Governo presieduto da Giorgia Meloni deve impegnarsi sulle riforme indispensabili a rendere l’Italia un Paese con la dovuta attenzione al futuro dei giovani e alla tutela dei deboli. Ci auguriamo anche che si riformi la Magistratura redendo finalmente responsabili degli errori e delle colpe commessi dai singoli magistrati.  Per contro sarebbe opportuno che la sinistra si interroghi per cercare di capire quale sia effettivamente una politica di opposizione che non perda mai di vista “il bene comune” e non sia puro esercizio di negazione con metodi che la democrazia non può e non deve accettare.

di Domenico Salerno

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