Viaggi di lusso pagati con una carta di credito aziendale, bonifici sospetti e un tesoretto di quasi 100mila euro in contanti nascosto in casa. È lo scenario emerso dall’inchiesta della Procura di Avellino che vede coinvolti tre funzionari della Provincia e due imprenditori irpini, accusati a vario titolo di corruzione. Secondo gli inquirenti, gli imprenditori avrebbero finanziato trasferte e soggiorni extralusso dei funzionari pubblici utilizzando l’American Express di E.L., titolare della ditta D.I. Geometra E.L. Costruzioni, tramite la piattaforma Booking. In cambio, la società si sarebbe aggiudicata l’appalto per la riqualificazione degli istituti scolastici del territorio.
Le accuse
Nel mirino della Guardia di Finanza sono finiti:
- S.D., funzionario istruttore direttivo della Provincia di Avellino;
- A.R., collaboratrice e confidente del funzionario, ritenuta dagli inquirenti la sua “tesoriera”;
- G.C., dipendente provinciale addetto al servizio gestione ed edilizia scolastica;
- E.L., imprenditore titolare della E.L. Costruzioni;
- G.P., legale rappresentante di una società in accomandita semplice.
Le indagini hanno fatto emergere anche plurimi bonifici a favore del funzionario S.D., mentre presso l’abitazione di A.R. i militari hanno rinvenuto circa 95mila euro in contanti. Parte di quel denaro, secondo l’accusa, sarebbe stata utilizzata per l’acquisto di un’auto di lusso, una Porsche.
La difesa
I cinque indagati sono difesi dagli avvocati Ennio Napolillo e Teodoro Reppucci, che si preparano a contestare le accuse mosse dalla Procura. L’inchiesta è ancora in corso e gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi.
di Marco Iandolo
