Anche in Irpinia le trasformazioni sociali incidono sulle abitudini di spesa. A dirlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti, che commenta i risultati di un’indagine basata su dati Istat e su un sondaggio Ipsos. Negli ultimi dieci-quindici anni, infatti, cambiamenti demografici, sviluppo tecnologico, difficoltà economiche e diffusione degli animali domestici hanno modificato i consumi anche sul territorio irpino. Un processo più lento rispetto alle grandi città del Nord, ma ormai evidente soprattutto nel capoluogo. Secondo Confesercenti, a trainare i nuovi trend sono i nuclei familiari di piccola dimensione, in particolare single e coppie senza figli, che hanno già superato il 50% del totale e potrebbero raggiungere il 61% entro il 2040. Nel 2024 la spesa delle famiglie composte da una sola persona ha toccato quota 235 miliardi di euro, pari al 26,2% del totale nazionale, con un balzo di 69 miliardi rispetto al 2012. Le scelte di consumo riflettono esigenze di praticità: i single mangiano più spesso fuori casa (27% almeno due volte a settimana, contro il 21% delle famiglie tradizionali), ricorrono al delivery (13% contro il 6%) e prediligono piatti pronti o semipronti (20% contro il 9-10%). Anche le confezioni monoporzione registrano un boom, acquistate abitualmente dall’11% dei single contro appena il 3% delle famiglie più numerose. Tuttavia, l’assenza di economie di scala li rende più vulnerabili alle spese fisse e al caro vita, che condiziona ormai anche i nuclei con figli, spingendo molti a concentrare gli acquisti nei periodi di saldo. Parallelamente cresce il numero di animali domestici nelle case irpine e italiane, con una spesa media di circa 500 euro l’anno per famiglia, pari a 6,5-7 miliardi a livello nazionale tra pet-food, accessori e cure veterinarie. “Queste dinamiche pongono imprese e istituzioni di fronte a nuove sfide – conclude Marinelli –. Da un lato occorre adattare l’offerta commerciale a una domanda diversa, come già fanno grande distribuzione e negozi di vicinato, dall’altro servono interventi per sostenere il potere d’acquisto e stimolare la crescita economica”.
dalla redazione
