In una sorprendente apparizione sui social media, Beppe Grillo, cofondatore del Movimento 5 Stelle (M5S), ha annunciato che domani, alle 11:03, trasmetterà un messaggio video di particolare importanza. L’orario non è casuale e pare richiamare l’11 marzo 2022, giorno in cui fu approvato lo statuto che reridefinisce le funzioni interne al partito, segnando una possibile sfida all’attuale leadership di Giuseppe Conte.
L’ormai storico leader del M5S non è nuovo a queste rientrate clamorose, caratterizzate spesso da un’aura di mistero. I suoi interventi si collocano sempre in un contesto di potenziale rinnovamento che, stavolta, sembra puntare direttamente a questioni legali importanti, come lo statuto del movimento o il simbolo sotto il quale il partito si presenta.
Alcuni militanti storici interpretano questa mossa come un possibile attacco a quello statuto che proprio Grillo aveva contribuito a modellare, mettendo così in discussione l’attuale presidente Conte. Non manca chi, tuttavia, considera questa una giocata per richiamare l’attenzione sulla ripetizione del voto per la Costituente del M5S, la quale, se impugnata per motivi di quorum, potrebbe invalidare decisions critical prendere dall’attuale dirigenza.
La situazione interna al Movimento è complessa. Da un lato, Grillo chiede di ritornare alle urne, sostenendo la necessità di un’ulteriore conferma democratica. Dall’altro, ex membri del M5S vicini a Grillo hanno ipotizzato che, in caso di una nuova “sconfitta” alle urne, il fondatore potrebbe addirittura pianificare una sorta di piano B, creando una nuova entità politica che riporti in auge il simbolo storico del M5S.
Conte, attuale presidente del Movimento e figura centrale della contesa, pare mantenere una postura di calma, concentrato sul promuovere politiche attive che riflettano gli esiti della Costituente, come l’imminente dibattito parlamentare sulla legalizzazione della cannabis, una delle proposte cardine del suo indirizzo politico.
Il duello non è solo ideologico ma si prospetta altamente legale, con possibili ripercussioni non solo sulla gestione ma sulla stessa esistenza del Movimento come entità unica. Il tutto avviene sotto gli occhi di una base elettorale che attende di capire quale direzione prenderà il futuro del M5S, se continuerà sotto la guida riformista di Conte o se prenderà una piega diversa, magari riformulata dal suo stesso fondatore.
In questa atmosfera di incertezza politica, il messaggio di Grillo, atteso con trepidazione, potrebbe non solo chiarire le sue intenzioni ma anche delineare il prossimo capitolo di una delle formazioni politiche più influenti e discusse dell’ultimo decennio italiano. In queste ore di attesa, l’intero panorama politico nazionale rimane in sospeso, anticipando dichiarazioni che potrebbero segnare una svolta definitiva per il destino del Movimento 5 Stelle.
