Jannik Sinner scrive un’altra pagina di storia del tennis italiano. L’altoatesino ha conquistato, per la prima volta in carriera, il Masters 1000 di Parigi-Bercy, battendo in finale Felix Auger-Aliassime con il punteggio di 6-4, 7-6(4) dopo un’ora e 52 minuti di grande tennis. Un successo che gli permette di tornare numero 1 del mondo, superando lo spagnolo Carlos Alcaraz nel ranking ATP alla vigilia delle ATP Finals di Torino.
Un dominio in crescita
Sinner ha imposto il suo ritmo fin dai primi scambi, mostrando solidità e lucidità nei momenti decisivi. Dopo aver conquistato il primo set con un break nel nono gioco, l’azzurro ha gestito con maturità la pressione nel secondo, chiudendo al tie-break con una risposta vincente che ha fatto esplodere il pubblico parigino. Il successo di Parigi rappresenta il quinto titolo stagionale per Sinner e il ventitreesimo in carriera, un bottino che conferma la sua straordinaria costanza ai massimi livelli del circuito. Ancora una volta, il tennista di San Candido ha dimostrato di saper unire potenza e controllo, con una freddezza mentale ormai da campione affermato.
Il ritorno al vertice
Con questa vittoria, Sinner riconquista la vetta della classifica mondiale, persa momentaneamente a favore di Alcaraz. È un traguardo simbolico, che arriva al termine di una stagione straordinaria, fatta di trionfi, record e una crescita continua, tecnica e mentale. “È un’emozione incredibile – ha dichiarato Sinner dopo il match – vincere qui a Parigi e tornare numero uno è qualcosa che sognavo fin da bambino. Ringrazio il mio team e tutti i tifosi che mi hanno sostenuto in ogni momento.”
Verso le ATP Finals di Torino
Il trionfo nella capitale francese lancia Sinner verso le ATP Finals di Torino, dove arriverà da leader del ranking e con la fiducia ai massimi livelli. L’obiettivo ora è chiaro: chiudere l’anno da numero 1 del mondo e, magari, regalare al pubblico italiano un altro sogno. Con il successo di Parigi, Jannik Sinner conferma il suo status di fuoriclasse e proietta il tennis italiano in una nuova, entusiasmante era.
di Fausto Sacco
