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Commissione di Accesso a Bari: In Cerca della Verità su Mafia e Politica

In POLITICA
Marzo 25, 2024

Una nuova ombra si allunga sulle amministrazioni locali italiane, questa volta nel mirino è la città di Bari. Il ministro dell’Interno ha incaricato una commissione di accesso di indagare sulla presunta esistenza di rapporti tra l’apparato mafioso e l’entità politico-amministrativa della città pugliese. Tale decisione è stata presa in seguito alla scoperchiata di un pentolone giudiziario che ha visto coinvolti 130 arresti, con accuse gravi e inquietanti.

Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e rappresentante del centrodestra, non nasconde il proprio disappunto riguardo la situazione attuale. Nel corso di una conferenza stampa, appositamente tenuta dai parlamentari pugliesi di centrodestra, Gemmato ha esposto il disagio e la preoccupazione che tali rivelazioni giudiziarie hanno suscitato. L’interrogativo che ora attanaglia è quanto profondamente la città di Bari possa essere stata compromessa da questi rapporti illeciti, con implicazioni che farebbero vacillare la fiducia verso le istituzioni locali.

La presenza della commissione non è stata sollecitata direttamente da Gemmato o dai suoi colleghi, ma si pone come diretta conseguenza delle scoperte emerse dalle indagini. In tale contesto, il sindaco della città, ricordando le parole dell’esponente politico, dovrebbe accogliere senza indugi l’operato dei commissari per dimostrare la trasparenza dell’amministrazione e il distacco da ogni eventuale irregolarità.

Sul fronte della Giustizia, il viceministro Francesco Paolo Sisto precisa che non si parla ancora di un effettivo scioglimento del Consiglio comunale. Tuttavia, la volontà di condurre un’indagine accurata e senza esclusioni di colpi è manifesta e risoluta. Lo scopo è quello di fare luce sulla realtà dei fatti e, dov’essa necessiti, di ripristinare la legalità e l’integrità delle istituzioni interessate.

Il tessuto urbano e la comunità cittadina guardano con apprensione all’evolversi di questi eventi, sperando che il principio di legalità e redenzione prevale su ogni interesse e su ogni forma di compromissione. La vicenda di Bari dimostra, per l’ennesima volta, come il fenomeno della criminalità organizzata rappresenti ancora una minaccia percepibile e perniciosa che troppo spesso cerca connessioni dentro le maglie della politica, minando i principi di una democrazia sana e funzionante. Resta da vedere adesso se la commissione di accesso potrà effettivamente far chiarezza sulla situazione barense, restituendo così serenità e fiducia ai cittadini.