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Firenze impone il salario minimo di 9 euro all’ora negli appalti comunali

In POLITICA
Marzo 19, 2024

In una decisione all’avanguardia nel panorama nazionale, la Giunta Comunale di Firenze ha stabilito un nuovo parametro economico per i lavoratori coinvolti negli appalti comunali. Con una delibera introdotta dalle assessore al welfare ed all’educazione Sara Funaro e al lavoro Benedetta Albanese, e approvata di recente, si stabilisce che nessun lavoratore impegnato in appalti con il Comune di Firenze come stazione appaltante possa percepire una retribuzione oraria inferiore a 9 euro.

Il provvedimento, definito “storico” dal sindaco Dario Nardella, non solo fissa il livello minimo orario retributivo ma introduce anche un sistema di controllo e di dialago con le organizzazioni sindacali. Il Comune si impegna a effettuare verifica dei contratti in essere stipulati a partire dal 2022, sia sotto l’aspetto economico sia normativo. Inoltre, viene prevista la redazione di un report semestrale sugli appalti attivi del Comune, e l’indizione di incontri periodici con le rappresentanze dei lavoratori.

Questo impegno di Firenze rappresenta un segnale forte nel contesto dei diritti dei lavoratori e della lotta alla precarietà. Nei dettagli, la delibera impone al Comune di specificare nei bandi di appalto il contratto collettivo da applicare, scegliendo preferibilmente tra quelli firmati dalle organizzazioni datoriali più rappresentative. Ciò garantisce trasparenza e uniformità nel trattamento economico dei lavoratori coinvolti.

L’assessore Funaro ha descritto la misura come “una misura di civiltà”, evidenziando l’impegno di assicurare che nessun lavoratore impiegato nei servizi per la città, come nel settore sociale, nelle scuole o nei musei civici, possa percepire meno di 9 euro all’ora. Secondo l’assessore Albanese, l’azione del Comune dimostra che anche i livelli amministrativi locali possono avere un impatto significativo nel supportare i lavoratori e nel contribuire a creare condizioni di lavoro più dignitose.

Con questa mossa progressista, Firenze si propone come modello per altre città italiane e lancia un messaggio di modernizzazione e responsabilità sociale nell’ambito delle politiche lavorative comunali. Resta da vedere se iniziativa simili saranno adottate anche in altre realtà municipali del paese, segnando un ulteriore passo avanti verso il riconoscimento del lavoro come valore fondamentale della società.