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Il Veneto dibatte sul futuro del fine vita: Zaia sottolinea nuove disposizioni

In POLITICA
Gennaio 17, 2024
Luca Zaia illustra in Consiglio regionale l'importanza di tempi definiti e del coinvolgimento sanitario nelle decisioni sul termine della vita.

VENEZIA – Una svolta potrebbe essere in arrivo per le politiche relative al fine vita in Veneto. Il presidente Luca Zaia ha preso la parola in Consiglio regionale per discutere una proposta di legge popolare che promette di ridefinire i contorni di una questione tanto delicata quanto controversa.

Zaia, durante il suo intervento di stamani, ha chiarito che l’attuale situazione lascia poco spazio a interventi autorizzativi da parte delle istituzioni: “Oggi non autorizziamo un bel niente,” ha esordito il presidente, illustrando la necessità di un cambiamento all’interno del quadro normativo esistente. Il progetto in discussione non mira semplicemente a stabilire una posizione morale o etica a riguardo, ma voglio colmare un vuoto operativo, garantendo tempi precisi e il ruolo determinante della sanità nel processo decisionale sul fine vita.

In Veneto, emerge un bagaglio di esperienze passate che mostrano quanto sia essenziale un approccio più strutturato. Su sette richieste valutate, cinque sono state rigettate e due accettate. Tra queste ultime, Zaia ha rammentato il caso di Stefano Gheller, che sebbene non fosse un paziente terminale, si è trovato in una “condizione particolare”, mettendo in evidenza l’ambiguità interpretativa e applicativa delle norme vigenti.

Questa proposta di legge popolare sembra rispondere all’esigenza di definire un protocollo chiaro e condiviso, capace di garantire tanto il rispetto della volontà del paziente quanto quello dei criteri di eticità e sostenibilità per il sistema sanitario. Il ruolo dei professionisti della sanità viene quindi riconosciuto come centrale, con l’obiettivo di evitare decisioni arbitrarie e affrettate.

È una questione complessa, su cui le opinioni pubbliche e le posizioni politiche si dividono: da un lato vi è la richiesta di autonomia e dignità per chi si trova ad affrontare il termine della propria vita, dall’altro vi è la necessità di salvaguardare la vita fino all’ultimo respiro possibile. Il dibattito in Veneto potrebbe aprire nuove vie di mezzo, bilanciando angolature diverse e trovando nuovi equilibri tra diritto, etica e medicina.

Di certo la discussione in corso non si esaurirà nell’aula del Consiglio regionale, ma sarà un punto di partenza per ulteriori riflessioni e confronti a tutti i livelli della società. Con le parole di Zaia, ciò che è in gioco è la definizione di “nuove disposizioni volte a salvaguardare la dignità umana nel rispetto delle scelte individuali”, che si scontrano con una realtà in continua evoluzione, dove ogni decisione potrebbe avere conseguenze significative sulla vita dei cittadini e sul sistema sanitario del Veneto.