Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che conferma la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dell’anno scorso, affermando che è necessario applicare le procedure di gara per assegnare le concessioni in modo concorrenziale. La sentenza ha suscitato diverse reazioni da parte degli attori coinvolti nella questione, con il governo e i partiti politici che si trovano in disaccordo su come gestire la situazione. Secondo il Consiglio di Stato, la risorsa spiaggia è scarsa e non è possibile applicare la deroga prevista dalla direttiva Bolkenstein. Tuttavia, il governo ha inviato una mappatura delle coste italiane a Bruxelles per dimostrare che le spiagge non sono una risorsa scarsa, e si sta attualmente negoziando con l’Unione Europea per trovare una soluzione che eviti la procedura di infrazione. Le reazioni dei partiti politici sono state discordanti, con alcuni che sostengono la decisione del Consiglio di Stato e altri che la criticano. Inoltre, i balneari sono insoddisfatti della situazione, sottolineando la confusione tra le diverse sentenze e la mancanza di una riforma del settore balneare. In sintesi, la sentenza del Consiglio di Stato ha aggiunto un nuovo capitolo alla lunga diatriba sulla gestione delle concessioni balneari in Italia, che coinvolge balneari, ambientalisti, amministratori locali e politici. È necessario trovare una soluzione tempestiva ed equilibrata per garantire la certezza del diritto e la tutela della risorsa spiaggia.
di Mat. Lib.
