Dal palco dell’Ariston al Palazzo di Vetro dell’Onu: all’indomani del Festival di Saremo, BigMama si prepara a tenere un discorso nell’Aula dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Oggi, 22 febbraio parlerà a una platea di 2mila ragazzi tra i 16 e i 17 anni partendo dalla sua esperienza personale segnata da bullismo e body shaming.
Come riportano le agenzia di stampa nazionale e internazinali, Marianna Mammone (questo il suo vero nome di BigMama), 23 anni, è stata scelta nell’ambito dell’iniziativa ‘Gcmun talks’ dal titolo ‘Le arti per la cittadinanza globale’. Iniziativa organizzata da United Network, organizzazione associata al Dipartimento di Global Communications delle Nazioni Unite.
“Crescere e guardare al futuro” è il titolo del discorso con il quale l’artista di origini irpina offrirà ai ragazzi un momento di riflessione. E, ancora una volta, si farà promotrice di un messaggio di amore universale contro ogni forma di discriminazione.
BigMama parla di bullismo e bod shaming con cognizione di causa: “Sono donna, grassa, rapper e queer: le ho tutte” diceva di sé prima della partecipazione al Festival. “Da piccola non sono stata trattata molto bene dalle persone. Cicciona, fai schifo, vatti a nascondere”, mi dicevano. “E io ero convinta di meritarmelo” ha raccontato.
Non a caso il brano cantato sul palco dell’Ariston, La rabbia non ti basta, è una canzone di riscatto dedicata alla Marianna bambina. “Sentivo l’esigenza di dire qualcosa alla me del passato che aveva bisogno di tanto amore e attenzioni”.
di Mat. Lib. –
