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Borse Europee in Crescita, Spread nei Minimi

In ECONOMIA
Marzo 14, 2024

In una giornata caratterizzata da un cauto ottimismo, le Borse europee hanno mantenuto un andamento positivo, mostrando segnali di stabilità nel panorama finanziario. Gli investitori rimangono con lo sguardo attento verso gli sviluppi di Wall Street e delle notizie economiche provenienti dagli Stati Uniti, ma nel frattempo si registrano movimenti interessanti anche nei mercati del vecchio continente.

Uno degli aspetti più discussi è il rallentamento dell’inflazione in Spagna, che a febbraio si è attestata al 2,8%. Questo dato ha contribuito a diffondere un clima di lieve rasserenamento tra gli operatori economici europei, dato che l’inflazione è un parametro chiave nella politica monetaria e nelle decisioni di investimento.

Per quanto riguarda i mercati azionari europei, l’indice Stoxx 600 è salito di un quarto di punto percentuale, guidato in particolare dai titoli legati ai beni di consumo. Un segnale di fiducia per l’economia che sembra orientata verso una ripresa.

In Francia, la Borsa di Parigi ha raggiunto l’incremento più significativo con uno 0,8%, seguita da quello di Francoforte con un aumento dello 0,34%. La Borsa di Londra ha segnalato una performance leggermente più debole, chiudendo con un minuscolo calo dello 0,05%.

In Italia, l’indice Ftse Mib si è posizionato in territorio positivo, guadagnando lo 0,3% per chiudere a 33.989 punti. A guidare l’ascesa è stata Telecom Italia (TIM) con un’impennata del 3,6%, nel tentativo di riprendere posizioni dopo periodi di difficoltà. Significativa anche la performance di Saipem con un +3,61% e di Leonardo con un +3,4%, quest’ultimo beneficiando dell’aumento del prezzo obiettivo da parte di JPMorgan. Notevole anche il caso di Iveco, con proiezioni di crescita consistenti per i prossimi anni.

Altro indicatore di rilievo è lo spread tra i titoli di Stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) che ha aggiornato i minimi storici dall’autunno del 2021, toccando i 117 punti base. Di pari passo, il rendimento del decennale italiano è sceso al 3,53%, suggerendo una crescente fiducia degli investitori nei confronti del debito pubblico italiano.

Sul fronte delle materie prime, il prezzo del gas ha invertito la tendenza precedente e ha visto una risalita sopra i 25 euro per megawattora, con un marginale aumento dello 0,5% nei contratti future con scadenza ad aprile. Il petrolio ha mantenuto livelli elevati, con il WTI oltre gli 80 dollari al barile e il Brent che ha toccato quota 84,4 dollari.

Da ultimo, l’euro ha continuato a perdere terreno nei confronti del dollaro, scambiato a un valore di 1,0938. Questo leggero deprezzamento della moneta unica europea riflette una varietà di fattori macroeconomici e rappresenta un potenziale vantaggio per l’esportazione.

In conclusione, sebbene l’attenzione rimanga alta verso gli Stati Uniti, l’Europa è capace di offrire segnali incoraggianti per il futuro economico e finanziario, con mercati azionari in espansione, il contenimento dell’inflazione in alcune aree e un calo nello spread che potrebbe suggerire orizzonti più stabili per il debito pubblico degli Stati membri.