46 views 3 mins 0 comments

Il rilancio dell’ex Ilva: il ministro Urso annuncia una svolta verde e un cambio di direzione

In ECONOMIA
Gennaio 11, 2024
Adolfo Urso promette un futuro competitivo e sostenibile per l'ex colosso siderurgico, puntando su tecnologia e innovazione.

Il futuro dell’ex Ilva, lo storico stabilimento siderurgico di Taranto, potrebbe presto prendere una direzione radicalmente diversa. Durante un’importante informativa al Senato, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha delineato un quadro preciso delle intenzioni del governo per questa realtà industriale da tempo al centro di dibattiti e controversie.

In un clima di preoccupazione per la crisi che continua ad attanagliare l’impianto pugliese, il Ministro Urso ha espresso la volontà di “invertire la rotta”, una metafora nautica per indicare il desiderio di cambiamenti profondi all’interno della struttura di gestione dell’impresa. La produzione, che si prevede rimanga ancorata nel 2023 a cifre allarmanti — meno di 3 milioni di tonnellate, come nel 2022, e lontane dall’obiettivo minimo di 4 milioni —, ha acceso i riflettori sulla necessità di un intervento decisivo.

Il cambiamento proposto dal ministro Urso, però, non si limita a una semplice revisione manageriale. La vera novità risiede nel perseguimento di un nuovo orizzonte tecnologico: l'”ex Ilva competitiva sulla tecnologia green”. L’Italia, primaria nel contesto siderurgico europeo per l’attenzione alle pratiche ecosostenibili, potrebbe così diventare teatro di un esempio tangibile di come la transizione ambientale possa coniugarsi con la ripresa economica e produttiva.

La fermezza nelle parole del Ministro Urso ha trovato riscontro nell’evidenza di promesse non mantenute: l’inadempimento riguardo agli impegni occupazionali e il mancato rilancio industriale sono rimarcate come lacune nell’amministrazione precedente. “In questi anni la produzione si è progressivamente ridotta in spregio agli accordi sottoscritti”, ha sostanzialmente accusato Urso, sottolineando come tale gestione abbia lasciato aperte le porte a competitori stranieri anche in anni di alta redditività.

Emergendo dalle ombre del passato, il futuro prospettato per l’ex Ilva include un cammino verso l’innovazione improntato a ridurre l’impatto ambientale e aumentare le performance. Il riferimento chiaro a un’acciaieria finalmente “green” e tecnologicamente avanzata, potrebbe rivelarsi l’iniezione di fiducia necessaria per lavoratori, cittadini e stakeholder, che da anni attendono segni concreti di una risalita che riporti l’ex Ilva a essere protagonista nell’industria siderurgica.

Il rilancio preannunciato sarà sicuramente sotto i riflettori nei prossimi mesi, con attese che si misureranno sul piano sia economico sia sociale, in un’area geografica che più di ogni altra ha sentito il peso di crisi industriali diametralmente opposte alla promessa di un’epoca di ferro e acciaio eco-compatibili. Con un cambio di equipaggio e una rotta tracciata verso l’innovazione sostenibile, l’impianto Tarantino potrebbe finalmente navigare verso acque più limpide.