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Indagini sulla Successione Agnelli: tra Residenze Fittizie e Paradisi Fiscali

In ECONOMIA
Febbraio 15, 2024
Nuove rivelazioni emergono sul presunto occultamento di redditi e beni nella disputa ereditaria della famiglia Agnelli

Un nuovo capitolo si apre nell’intricata vicenda giudiziaria che vede la famiglia Agnelli alla prese con la disputa dell’eredità del compianto patriarca, Gianni Agnelli. La Procura di Torino ha recentemente messo in luce una serie di sospetti movimenti finanziari e possibili irregolarità legate all’eredità del magnate dell’industria automobilistica, coinvogendo figure di primo piano del gruppo familiare.

Le indagini focalizzano l’attenzione sulla supposta residenza fittizia in Svizzera di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, scomparsa nel 2019. Secondo quanto sostenuto dalla Procura, ci sarebbero prove di una vita “abitualmente” condotta dalla Caracciolo in una villa sulla collina di Torino, motivazione che avrebbe dovuto soggiacere all’ordinamento ereditario italiano e alle relative tassazioni.

Gli inquirenti osservano con interesse l’ipotesi secondo cui John Elkann, attuale capostipite della famiglia e incriminato nell’ambito dell’indagine, avrebbe manipolato informazioni patrimoniali e falsificato la realtà domiciliare della nonna, eludendo il fisco italiano. Elkann avrebbe figurato come datore di lavoro per persone che, di fatto, prestavano servizio per Marella Agnelli e firmato contratti di locazione per proprietà usufruite dalla nonna. Queste azioni configurerebbero il reato di “dichiarazione infedele dei redditi”.

Altro nodo poco chiaro riguarda un vitalizio versato da Margherita Agnelli alla madre, dati che portano l’indagine a sondare i meandri della finanza off-shore, dove si suppone che parte dell’eredità sia stata nascosta. Si stima che l’IRPEF evasa si aggiri intorno ai 3,5 milioni di euro, a seguito di un versamento di circa 8 milioni nel 2018, su un conto bancario a Vaduz riconducibile a una società off-shore delle Isole Vergini Britanniche.

Complesso appare anche il quadro delle holding della famiglia, in particolare quella denominata Dicembre, vero e proprio scrigno dei beni Agnelli. Anomalie emerse circa l’aggiornamento dei soci, realizzato in maniera irregolare e basato su una documentazione dal valore legale incerto, aggravano il sospetto di un’operazione volta a celare il vero gestore del patrimonio.

Margherita Agnelli, al centro di questo vortice giuridico da oltre vent’anni, confida che l’esito delle indagini possa rafforzare la sua posizione nelle cause civili in corso sia in Svizzera che a Torino, chiedendo maggiore chiarezza e risposte su un patrimonio che, ancora oggi, sembra avvolto da un’aura di segretezza e ambiguità. Nel frattempo, gli esiti dell’approfondito lavoro d’indagine avviano una nuova tappa di un affaire familiare che si annuncia lungi dall’essere concluso.