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Monteforte Irpino, la relazione del Viminale dopo lo scioglimento.

In AVELLINO, CRONACA
Aprile 20, 2024
Affidamenti diretti e appalti orientati a ditte legate a organizzazioni malavitose.

Il comune di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino,  è stato sciolto a causa delle infiltrazioni mafiose, un quadro estremamente grave e complesso che emerge dalla relazione redatta dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Avellino. Dai 35 pagine del rapporto emergono particolari inquietanti e preoccupanti. Lo scorso maggio, su delega del Ministro dell’Interno, la Prefetta Paola Spena aveva nominato una commissione di indagine per il comune irpino. Secondo la commissione d’inchiesta,  il vertice dell’amministrazione comunale, intratteneva rapporti e collegamenti con appartenenti a sodalizi criminali che operano sul territorio con una forte attrazione verso dinamiche criminose. Ciò ha portato l’ente a mettersi a disposizione delle figure criminali di riferimento, causando uno sviamento degli interessi pubblici. Sono emerse criticità e irregolarità in settori sensibili come gli appalti e le forniture. La commissione di accesso ha accertato che l’ex sindaco Costantino Giordano, alla guida dell’amministrazione comunale, avrebbe fatto affidamenti diretti a soggetti non affidabili dal punto di vista antimafia e quindi privi di affidabilità, utilizzando procedure anomale. Sono state riscontrate anche violazioni della normativa in materia di trasparenza a favore di ditte legate ai clan, e perfino i lavori di messa in sicurezza a seguito dell’alluvione dell’agosto 2022 sarebbero stati assegnati a un’impresa segnalata dalla Prefettura al Comune per interdittiva antimafia. La relazione descrive un vero e proprio sistema, con diversi episodi, che vanno dalla fiera delle bancarelle alla realizzazione di un sentiero montano, dall’appalto per la raccolta di oli esausti alla violazione delle normative antimafia e delle procedure amministrative, comprese le proroghe per la ristorazione scolastica a ditte amiche, evitando le procedure di gara aperta. Queste pratiche hanno pesantemente influenzato le casse comunali, gonfiando il bilancio con una sovrastima delle entrate, come riportato nei documenti del Ministero.

di Marco Iandolo