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Presidente Mattarella condanna le molestie alle donne nel lavoro

In POLITICA
Marzo 08, 2024

In una società che lotta per la parità di genere e per il rispetto dei diritti umani, il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, suona come un monito severo e un appello alla responsabilità collettiva. Nel discorso tenuto al Quirinale in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Mattarella ha esplicitamente denunciato le frequenti molestie e le pressioni illecite a cui sono ancora esposte le donne, particolarmente nel contesto lavorativo.

Le parole del Presidente rispecchiano un’amara realtà che nonostante i progressi legislativi e sociali continua a manifestarsi attraverso discriminazioni e violenze. Questi atti illeciti, spesso minimizzati o ignorati, rappresentano non solo una violazione della dignità individuale, ma anche un ostacolo allo sviluppo di una società basata sull’equità e sul rispetto reciproco.

Altrettanto inaccettabile è il ricordo di anni di violenze che non devono essere dimenticate, ma piuttosto tramandate e utilizzate come spunto di riflessione e molla per il cambiamento. La memoria collettiva è uno strumento potentissimo per sensibilizzare le nuove generazioni e per combattere l’indifferenza che troppo spesso prende il posto dell’impegno civile.

Da una parte, dunque, il Presidente elogia gli sforzi e i passi in avanti compiuti nella lotta contro la discriminazione di genere, ma dall’altra, sottolinea la necessità impellente di agire con determinazione per arginare un fenomeno ancora troppo radicato nelle strutture lavorative e nella società in generale.

Questo appello si rivolge a tutti i livelli del tessuto sociale, dalle istituzioni agli enti d’impresa, fino ad arrivare al singolo cittadino. L’obiettivo è chiaro: garantire che ogni donna possa vivere e lavorare in un ambiente sicuro, rispettoso e privo di ogni forma di oppressione.

Con la speranza che le parole del Capo dello Stato possano tradursi in azioni concrete, si avverte l’urgente necessità di una cultura che veda al suo centro l’educazione al rispetto e l’impegno per la tutela dei diritti. Solo con un cambiamento profondo e condiviso potrà sperarsi in un futuro in cui le molestie e le discriminazioni diventino solo un triste ricordo del passato.