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Salvini rifiuta l’informativa parlamentare sull’inchiesta Anas, opposizioni in rivolta

In POLITICA
Dicembre 30, 2023
Tensione in Parlamento: tra richieste respinte e appelli alla trasparenza, il caso appalti Anas scuote la politica italiana

Le acque nell’arena politica italiana si sono agitate dopo il rifiuto del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini di fornire un’informativa parlamentare riguardo l’inchiesta sugli appalti Anas. Il Dipartimento per le Infrastrutture, coinvolto in una complessa vicenda di indagini giudiziarie, si trova ora al centro di un acceso dibattito che vede le opposizioni montare la pressione per una maggiore trasparenza.

L’indignazione è palpabile nei ranghi del Partito Democratico (Pd), del Movimento 5 Stelle (M5s) e dei Verdi-Sinistra, che sostengono la necessità di chiarezza e di un rendiconto chiaro davanti alle Camere. Il loro è un coro unanime che accusa Salvini di sottrarsi alle responsabilità e di trascurare l’obbligo di trasparenza verso il Paese. La segretaria del Pd, Elly Schlein, non lesina in sarcasmo, richiamando il Ministro alle Infrastrutture al suo dovere istituzionale, mentre sottolinea che eventuali responsabilità penali spettano alla giustizia.

Dal canto suo, il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, difende la posizione di Salvini, ribadendo che non essendo il ministro oggetto di indagini, non vige alcun fondamento per una informativa in Aula. Tuttavia, le opposizioni evidenziano che tra i coinvolti nell’inchiesta vi sono membri del partito della Lega, e riferiscono di “parentele imbarazzanti”, come nel caso di Denis Verdini e del figlio Tommaso – padre e fratello della compagna di Salvini -, entrambi implicati.

Giuseppe Conte, a nome di M5s, lancia un monito alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, esortandola a non sottovalutare “la questione morale”. Il Movimento 5 Stelle si mostra irremovibile nel chiedere al Ministro di rispondere dell’inchiesta.

Non si placano nemmeno le voci critiche all’interno dello stesso schieramento di maggioranza. Azione, per voce del capogruppo Matteo Richetti, punta il dito sulle contraddizioni emerse nelle fila del centrodestra, enfatizzando l’esigenza di un dibattito in Aula che chiarisca la posizione di tutti, maggioranza e opposizione inclusi.

La vicenda assume contorni ancora più ampi con l’intervento di Angelo Bonelli dei Verdi-Sinistra, che pone l’accento sulla necessità di garantire trasparenza nelle relazioni tra mondo politico e imprenditoriale, menzionando specificamente eventuali incontri “informali” tra Salvini e l’Ad di Webuild Salini.

Di fronte alla resistenza mostrata da un esponente di punta di Fratelli d’Italia, che sottolinea la mancanza di obblighi informativi e la necessità di fare richieste formali in conferenza dei capigruppo, l’opposizione appare tenace nella volontà di non abbassare la guardia sul caso. La prossima conferenza dei capigruppo, prevista per il 10 gennaio, si preannuncia come un altro teatro di confronto su questo delicato nodo politico-giudiziario.

Il caso Anas diventa emblematico delle dinamiche che animano il complesso sistema politico italiano, dove la lotta alla corruzione e la richiesta di trasparenza si scontrano con le logiche partitiche e con la prudente diplomazia della politica. Nel frattempo, l’opinione pubblica attende risposte e aspetta di vedere se la questione morale sollevata troverà eco in una concreta volontà di cambiamento.