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Sicurezza sul Lavoro: un Appello per Azioni Conclusive a Palazzo Chigi

In ECONOMIA
Maggio 07, 2024

In un periodo in cui le tragedie legate al mondo del lavoro sono una costante dolorosa, emerge prepotente la richiesta di un intervento deciso e di un dialogo profondo e costruttivo. Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, con precisione e serietà, si fa portavoce di una necessità urgente: la trasformazione radicale del sistema di corporate governance, incentivato da una cultura di appalti e subappalti che compromettenti la dignità e la sicurezza sul posto di lavoro. Un’appassionata richiesta di dibattito è stata avanzata, diretta alla Presidenza del Consiglio, per affrontare le problematiche con determinazione e innovazione.

È innegabile che le discussioni tecniche e i provvedimenti attuali, che spesso risultano di dubbia efficacia, si presentino come soluzioni a lungo termine, la cui realizzazione e verifica degli effetti giacerebbero nel futuro, piuttosto che urgenti correzioni del presente. Re David sottolinea con energia che le mesure burocratiche temporanee non sono sufficienti per affrontare le difficoltà immediate. Quello che serve è un dialogo onesto e aperto direttamente sotto la supervisione della Presidenza del Consiglio, che non si limiti a rasentare la superficialità delle istanze ma che penetri nel nocciolo delle questioni.

La segretaria confederale dell’organizzazione sindacale segnala come fondamentale un rinnovamento radicale che affronti il modo in cui le imprese gestiscono l’opera laborativa, delineando un terreno fertile per strategie improntate alla sicurezza e al rispetto dei lavoratori. Un calcolato cambiamento in questa direzione comprenderebbe una migliore previsione nell’ambito del Piano nazionale di prevenzione, arricchito da investimenti mirati e strumenti efficaci che possono fornire risultati tangibili e immediati.

Nel dettaglio, Re David propone di estromettere dalle opportunità di appalti pubblici e privati quelle imprese che non rispettano standard di sicurezza adeguati e i diritti dei lavoratori, come delineato nei contratti collettivi. Questa proposta non solo solleva questioni di giustizia e etica lavorativa, ma indica anche un nuovo paradigma in cui anche l’ente o l’impresa committente dovrebbe assumersi le responsabilità legali per incidenti, infortuni, o malattie professionali che avvengono sotto la gestione degli appalti e subappalti.

Queste osservazioni evidenziano una pressante necessità di un ripensamento del sistema e di una azione incisiva, che garantiscano una maggiore tutela dei lavoratori italiani. Il cammino da percorrere è definito e chiaro, rimane ora all’ambito politico e sociale raccogliere il guanto di sfida lanciato da Re David e dalla Cgil. È un momento per definire un futuro del lavoro che non solo prospera in termini economici, ma che eleva e protegge chi, quotidianamente, contribuisce alla fabbricazione di quella prosperità.

La piaga delle “stragi del lavoro” non può essere affrontata con misure lenitive o dilazionati tavoli di discussione che portano a compromessi di facciata. Richiede un cortocircuito virtuoso di azioni, un impegno consolidato e duraturo, che ponga come pietre angolari la sicurezza, il rispetto, e la dignità di ogni lavoratore. Il dialogo inoltrato al governo è più che un appello; è un imperativo per una società che rispetti i principi di equità e giustizia per tutti i suoi cittadini.