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S&P Prevede Slittamento del Taglio dei Tassi: Probabile a Giugno Piuttosto che ad Aprile

In ECONOMIA
Gennaio 10, 2024
Le aspettative del mercato divergono dalle previsioni di S&P Global Ratings che individua un rallentamento nell'azione delle banche centrali, con Giuliano Broyer che punta a Giugno per il primo possibile taglio.

In un recente incontro con la stampa, Sylvain Broyer, il capo economista per l’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) di S&P Global Ratings, ha messo in discussione le attuali aspettative del mercato riguardo un imminente taglio dei tassi d’interesse da parte delle principali banche centrali mondiali.

Durante una conferenza stampa focalizzata sulla situazione economica in Italia, Broyer ha espresso l’opinione che, nonostante i tassi abbiano probabilmente raggiunto il loro picco, le banche centrali potrebbero non essere pronte per ridurli così rapidamente come il mercato prevede. Questa visione segna un netto contrasto con l’ottimismo previgente, suggerendo un approccio più prudente e moderato nel percorso della politica monetaria.

Secondo Broyer e S&P, un primo taglio dei tassi è più verosimile nel mese di Giugno rispetto alle aspettative correnti che puntano ad Aprile. Questa stessa previsione va a toccare sia la Banca Centrale Europea (BCE) che la Federal Reserve degli Stati Uniti, le cui mosse sono di vitale importanza per l’andamento dei mercati globali.

Le motivazioni dietro a questo atteggiamento più cauto possono essere molteplici: dall’incertezza politica e gli shock economici globali, come la crisi energetica e l’instabilità nei mercati dei beni di consumo, fino alle implicazioni inflazionistiche che un taglio prematuro dei tassi potrebbe avere.

Il timore è che un’azione rapida e anticipata possa non tenere adeguatamente conto delle pressioni inflazionistiche ancora in spiel, rischiando di accelerare nuovamente la salita dei prezzi, in un momento in cui numerosi Paesi stanno cercando di contenere l’inflazione senza soffocare la crescita.

La cautela indicata da S&P rispecchia quindi l’interpretazione di un contesto in cui banche centrali sono alle prese con la difficoltà di bilanciare la necessità di sostenere economie nazionali ancora fragili di fronte al COVID-19 e le tensioni geopolitiche, con l’urgenza di mantenere l’inflazione sotto controllo.

Le prossime mosse della BCE e della Fed saranno seguite da vicino dagli operatori di mercato per comprendere meglio gli scenari futuri. I dati economici che verranno pubblicati nei prossimi mesi avranno un ruolo cruciale nel definire il timing e l’entità degli aggiustamenti di politica monetaria. Tuttavia, le parole di Broyer fungono da promemoria che, nonostante il clima di incertezza, un approccio riflessivo e ponderato può essere l’ancora di salvezza in acque turbolente.