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Turbulenze in Rai: La Vicenda Disciplinare di Serena Bortone e il Dibattito sulla Libertà di Espressione

In POLITICA
Maggio 09, 2024

L’episodio che ha coinvolto Serena Bortone, giornalista e conduttrice del programma “CheSarà…” su Rai3, ha sollevato non poche polemiche all’interno del panorama mediatico e politico italiano. Al centro del dibattito vi è una contestazione disciplinare inviata dalla direzione della Rai a Bortone, rea, secondo l’accusa, di aver infranto le normative interne pubblicando un post sui suoi social network il 20 aprile, che commentava dinamiche interne all’azienda.

Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha sostenuto che l’azione disciplinare era necessaria e coerente con precedenti analoghi, basata sulla violazione di una policy aziendale che proibisce ai dipendenti di divulgare questioni aziendali su piattaforme pubbliche come i social media. Sergio ha chiarito che la contestazione segue standard procedurali e non ha precluso a Bortone di effettuare le sue funzioni nel programma, né tanto meno di ospitare lo scrittore Antonio Scurati, il cui mancato intervento iniziale aveva scatenato la vicenda.

La situazione ha assunto connotazioni più ampie quando Marinella Soldi, presidente della Rai, ha espresso perplessità sul modo in cui il caso è stato gestito e presentato alla Commissione di Vigilanza. Soldi ha criticato la parzialità dell’esposizione dell’amministratore delegato, sottolineando che un’analisi interna, ancora in fase di conclusione, potrebbe rivelare aspetti più complessi e sfaccettati della vicenda, suggerendo una necessità di maggiore equilibrio e riflessione nella gestione del caso.

La tensione in Rai si è intensificata con l’annuncio di una convocazione della Commissione di Vigilanza per discutere il caso Bortone e potenzialmente ascoltare ulteriori testimonianze, comprese quelle sindacali, come richiesto dai partiti di opposizione. La presidente della commission, Barbara Floridia, ha accennato alla possibilità di nuove audizioni, rivelando un clima di forte attesa e attenzione sulle future evoluzioni.

L’episodio ha inoltre catalizzato l’attenzione durante uno sciopero del personale della Rai, con l’Usigrai che ha organizzato una conferenza stampa per esprimere solidarietà a Bortone e criticare la direzione per quel che viene percepito come un tentativo di limitare la libertà di espressione dei giornalisti. Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai, ha evidenziato una contraddizione percepita nelle azioni di Sergio, passato da critico delle politiche aziendali a difensore rigido delle stesse in qualità di amministratore delegato.

Questa vicenda solleva questioni fondamentali sul diritto alla libertà di espressione, sulla trasparenza nell’ambito delle istituzioni pubbliche e sulla relazione tra le politiche interne delle aziende e i diritti dei lavoratori. Di fronte a questo scenario, la Rai si trova al crocevia tra la necessità di proteggere la propria immagine e reputazione e quella di garantire un ambiente in cui i giornalisti possano operare senza temere ritorsioni per aver sollevato questioni di interesse pubblico. La risoluzione di questa complessa situazione sarà cruciale non solo per il futuro di Serena Bortone ma per delineare i contorni della libertà di stampa all’interno della più grande broadcaster italiana di servizio pubblico.