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Antitrust all’Assedio dei Comuni: Serve un Aumento delle Licenze dei Taxi

In ECONOMIA
Marzo 06, 2024

Un segnale di allerta è stato lanciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, nei confronti dei comuni più grandi d’Italia, con un’attenzione particolare rivolta a Milano, Napoli e Roma. L’organo indipendente, preposto al monitoraggio delle dinamiche competitive nei mercati, ha rilevato una serie di problematiche legate al servizio taxi che necessitano di interventi rapidi e decisi.

Secondo l’Antitrust, si impone un incremento significativo del numero delle licenze per i taxi, nonché una maggiore flessibilità nei turni, al fine di risolvere le difficoltà di spostamento che affliggono cittadini e turisti, soprattutto nelle ore di punta. Le criticità maggiori si sono manifestate a Milano, Napoli e Roma, dove l’offerta di servizi di trasporto tramite taxi risulta carente e insufficiente a coprire la domanda crescente.

Un altro punto che l’Autorità ha sollevato riguarda la necessità di migliorare il trasporto per i soggetti portatori di handicap, un servizio essenziale che richiede una considerazione particolare in termini di disponibilità e accessibilità.

C’è però un lato positivo, che emerge dallo scenario delineato dall’Antitrust; i comuni di Bologna, Genova e Torino, per esempio, sembrano aver già trovato un equilibrio soddisfacente, senza che si evidenzino particolari disservizi nel settore.

Nonostante ciò, l’Autorità raccomanda che sia fatto un monitoraggio costante, per assicurare un livello di offerta adeguato alla domanda, che tende a variare e può necessitare di aggiustamenti periodici. In particolare, viene proposto di superare il tetto del 20% di incremento delle licenze previsto in modo straordinario dal decreto Asset, suggerendo che tale limite possa rappresentare solo un punto di partenza per le modifiche di cui c’è bisogno.

Il miglioramento di tale servizio urbano riveste un ruolo cruciale non solo per la mobilità quotidiana ma anche per l’immagine delle città, spesso prime porte di accesso turistico al nostro Paese. Affrontare la questione non è più soltanto una scelta amministrativa, bensì una necessità concreta per garantire standard di vivibilità urbana e inclusione sociale all’altezza delle aspettative dei cittadini e delle legittime esigenze di chi visita l’Italia.