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Crisi in Rai: Scintille tra dirigenza e giornalisti sul caso Bortone

In POLITICA
Maggio 09, 2024

L’eco delle divergenze interne alla Rai si propaga con insistenza nel panorama mediatico italiano, sollevando questioni che vanno ben oltre il semplice aneddoto aziendale. Al centro di questo turbine troviamo Serena Bortone, nota giornalista e conduttrice, recentemente al centro di una contestazione disciplinare scaturita da un post che l’azienda radiotelevisiva considera in violazione delle sue politiche interne.

Il tessuto di questa vicenda si dipana nel contesto di mutamenti e policy aziendali che pongono i dipendenti di fronte a rigide restrizioni sulla comunicazione pubblica. La regolamentazione in vigore proibisce infatti ai lavoratori Rai, sia subordinati che autonomi, di diffondere tramite social network o altri canali pubblici dettagli di attività interne o notizie sensibili legate all’ambiente lavorativo.

La frizione è scattata quando, il 20 aprile, Bortone ha diffuso un messaggio via social che ha innescato immediatamente la reazione aziendale. Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha prontamente inviato alla giornalista una lettera di contestazione, sostenendo che il post pubblicato avesse violato le normative interne, destando un’attenzione non voluta e danneggiando, secondo l’amministrazione, l’immagine della corporazione.

Nonostante la natura “dovuta” di tale procedimento, come la describe Sergio, evidenziando una procedura standard in simili circostanze, il caso non manca di sollevare interrogativi più ampi sul clima interno alla Rai e sulla libertà di espressione dei suoi impiegati. La situazione si complicata ulteriormente con la decisione di avviare un’indagine dell’Internal Audit aziendale, richiesta dalla Presidente Marinella Soldi, per esaminare aspetti non completamente chiariti dall’ad nella sua esposizione dei fatti alla Commissione di Vigilanza.

Questi sviluppi emergono in un periodo particolarmente delicato, contrassegnato da uno sciopero indetto da Usigrai, il principale sindacato dei giornalisti Rai, e da critiche incisive da parte di figure politiche e dell’opposizione che vedono nella contestazione a Bortone un tentativo di limitare la libertà di stampa e di opinione all’interno dell’ente pubblico.

Il conflitto porta alla luce preoccupazioni profonde riguardo alle dinamiche di potere all’interno della Rai e solleva interrogativi cruciali riguardo al bilanciamento tra la necessità di gestire una comunicazione corporativa controllata e il diritto alla libera espressione dei giornalisti. In questo scenario, il caso Bortone diventa emblematico delle tensioni tra la dirigenza e i lavoratori, rivelando l’esigenza di un dialogo più aperto e costruttivo per preservare non solo l’immagine aziendale, ma anche l’integrità e l’autonomia dei suoi impiegati.

Di fronte a tali circostanze, la comunità giornalistica e il pubblico restano in attesa di sviluppi, sperando che le indagini in corso portino a una risoluzione equa e trasparente, capace di ristabilire un clima di fiducia e rispetto reciproco all’interno della principale azienda di servizio pubblico italiano. Nel frattempo, le attenzioni sono rivolte verso la prossima riunione dell’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza, dove si decideranno gli ulteriori passi da seguire in questo complesso e delicato dossier.