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In Bilico il Futuro di Centrale Latte Alessandria: Appello per la Salvaguardia dei Posti di Lavoro

In ECONOMIA
Maggio 09, 2024

La Centrale del Latte di Alessandria e Asti, un pilastro dell’industria agroalimentare nella provincia di Alessandria, è recentemente balzata agli onori delle cronache per le sfide economiche che la vedono protagonista. A seguito dell’avvio della procedura di liquidazione lo scorso febbraio, il clima di incertezza si è intensificato, mettendo a rischio il sostentamento di numerosi lavoratori e le loro famiglie.

Raffaele Benedetto, segretario provinciale della Flai Cgil, durante un presidio organizzato davanti alla sede dell’azienda, ha sottolineato la qualità insuperabile del latte prodotto, enfatizzando l’importanza di questa realtà produttiva non solo per le famiglie direttamente coinvolte, ma per l’intero tessuto economico locale. “Anche l’Asl conferma l’elevato standard di questo latte, risultato di procedimenti qualitativi eccelsi. È tragico che si debba giungere a una situazione così critica per una delle poche realtà agroalimentari del nostro territorio,” ha dichiarato Benedetto.

Attualmente, l’azienda sostiene direttamente 48 nuclei familiari, senza contarne molti altri indirettamente collegati attraverso l’indotto. Le prospettive per le prossime settimane sono tutt’altro che rosee, con rischi concreti di non poter disporre delle materie prime necessarie alla produzione, una situazione che aggrava ulteriormente lo scenario.

In un gesto di responsabilità, i lavoratori hanno scelto di non paralizzare le operazioni dell’azienda con uno sciopero, optando piuttosto per un presidio, da cui lanciare un appello agli imprenditori del settore. L’obiettivo è trovare chi possa portare avanti l’attività e mantenere i prodotti sotto il brand di Centrale del Latte di Alessandria e Asti. Al contempo, Benedetto ha richiesto un intervento più sostanziale da parte delle istituzioni, auspicando soluzioni concrete piuttosto che un continuo scambio di accuse che poco contribuisce alla risoluzione della crisi.

In questo contesto difficile, la solidarietà dei lavoratori emerge con forza: molti di loro parteciperanno a Cibus, la fiera dell’agroalimentare che si tiene a Parma, nella speranza di attrarre l’interesse di potenziali investitori. La loro speranza è che si possano esplorare forme di partnership, garantendo al contempo la continuità del marchio storico.

La situazione della Centrale del Latte di Alessandria e Asti rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore agroalimentare della regione e riflette le difficoltà che molte aziende stanno affrontando in un contesto economico sempre più complesso e globalizzato. La risposta che verrà data a questa crisi sarà indicativa del valore che si attribuisce al mantenimento di una produzione di qualità e delle radici locali in un mondo sempre più orientato verso l’omologazione.