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L’Impatto delle Politiche di Trump sulle Dinamiche di Mercato Globali

In ECONOMIA
Novembre 06, 2024

Con il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, i mercati finanziari hanno mostrato una reazione decisamente positiva, anticipando una continuità delle politiche economiche caratterizzate da tagli alle tasse, una politica di deregolamentazione economica e l’imposizione di dazi. Questi cambiamenti si prevedono essere un incentivo per la crescita economica americana, beneficiando principalmente le aziende del suolo statunitense e potenzialmente incrementando l’inflazione.

Le prime riflessioni di questo cambiamento si sono manifestate chiaramente a Wall Street, dove gli indici futuri suggeriscono rialzi significativi, tra cui l’S&P 500 che segna un incremento dell’1,5%. Ne consegue che anche i mercati azionari europei sono stati trascinati verso l’alto. In particolare, la Borsa di Londra ha mostrato un apprezzamento dello 0,86% e gli indici di Parigi, Francoforte e Milano hanno registrato rispettivamente rialzi dell’1%, dello 0,8% e dello 0,85%. Questa reazione positiva non si è limitata solo agli Stati Uniti o all’Europa. In Giappone, l’indice di Tokyo ha beneficiato dell’affievolirsi dello yen in confronto al rafforzarsi del dollaro, una dinamica che ha avuto ripercussioni positive sul mercato azionario locale.

D’altro lato, la situazione è stata diversa per le borse asiatiche, che hanno risentito negativamente della possibilità di una politica più aggressiva sui dazi da parte degli Stati Uniti, provocando preoccupazioni particolarmente nelle borse cinesi. Questo scenario evidenzia come la politica estera di Trump possa avere implicazioni dirette sulle economie di altri paesi, specialmente quelle che sono in diretta competizione commerciale con gli USA.

Un altro settore che ha mostrato una reazione vivida è quello delle valute, dove il dollaro americano ha sperimentato uno degli incrementi più marcanti dal 2020, beneficiando fortemente rispetto a quasi tutte le principali valute mondiali, inclusa l’euro. Questo rafforzamento del dollaro è dovuto alle aspettative di un ritorno all’inflazione promossa dalle politiche monetarie e fiscali di Trump, con inevitabili riflessi anche sui rendimenti dei titoli del Tesoro americani, i quali hanno mostrato un incremento significativo.

Il settore delle criptovalute non è rimasto indifferente agli sviluppi politici, con il Bitcoin che ha registrato un aumento del 6%, raggiungendo il nuovo record di 73.800 dollari. Questo è stato influenzato dalla deregolamentazione promessa da Trump, che sembra favorire investimenti alternativi come le criptovalute.

Invece, il mercato del petrolio ha reagito negativamente alle elezioni, decrementando dell’1,1% sia per il West Texas Intermediate che per il Brent. Questo calo può essere attribuito all’annuncio di Trump di voler incrementare la produzione di petrolio negli Stati Uniti, una mossa che potrebbe saturare ulteriormente il mercato e abbassare i prezzi.

In sintesi, il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha evidenziato come le politiche interne possono avere un riflesso significativo non solo sulle dinamiche di mercato interne ma anche su quelle globali. Le aspettative per il futuro prossimo indicano una probabile continuazione di questa tendenza, con implicazioni ampie per investitori, aziende e politiche economiche a livello mondiale.