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L’UE alleggerisce la lista nera: Bahamas e Belize tra i paradisi fiscali rimossi

In ECONOMIA
Febbraio 20, 2024
Il Consiglio Europeo aggiorna l'elenco delle giurisdizioni non cooperative, rivisitando la strategia di contrasto all'evasione fiscale internazionale.

Nella recente riunione dei ministri degli Affari europei dei 27 Stati membri, il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di rimuovere le Bahamas, Belize, Seychelles e Isole Turks e Caicos dall’elenco delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali. Questo aggiornamento riflette un impegno continuo da parte di questi territori nel migliorare la propria trasparenza fiscale e nell’adottare misure equitative di tassazione, conformemente agli standard internazionali.

Dopo questa decisione, la “blacklist” europea consta ora di 12 giurisdizioni che vengono considerate non cooperative in materia di fiscalità. Tra queste troviamo le Samoa Americane, Anguilla, Antigua e Barbuda, Figi, Guam, Palau, Panama, Russia, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini Americane e Vanuatu. Questi paesi o territori si ritrovano in questa situazione perché non hanno iniziato dialoghi costruttivi con l’UE o perché non sono stati in grado di adempiere agli impegni presi per la realizzazione delle riforme necessarie.

L’elenco EU delle giurisdizioni non cooperative è uno strumento chiave nella lotta contro l’evasione fiscale. Tale lista mira a encoraggiare i paesi esterni all’UE a aderire agli standard globali di buona governance fiscale. Questi standard includono la trasparenza fiscale, l’equità nella tassazione, e l’attuazione di misure per prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento dei profitti in altre giurisdizioni.

Il processo di valutazione e l’aggiornamento della lista si basano su una serie di criteri oggettivi. Per essere rimossi dall’elenco, i paesi devono dimostrare di aver adottato riforme significative nei propri sistemi fiscali, conformemente ai requisiti dell’UE. Inoltre, devono anche impegnarsi attivamente per combattere le pratiche dannose che possono portare all’evasione fiscale e all’elusione fiscale internazionale.

La revisione dell’elenco viene effettuata due volte all’anno, permettendo un monitoraggio continuo delle politiche fiscali globali e la possibilità di aggiungere o rimuovere giurisdizioni sulla base della loro compliance con i criteri stabiliti. Ciò sottolinea la volontà dell’UE di adattare la propria risposta alle dinamiche economiche globali e di premiare gli sforzi compiuti dai paesi che si impegnano a migliorare la loro governance fiscale.

La decisione di oggi segna un ulteriore passo avanti nella cooperazione internazionale e nella promozione di una maggiore giustizia fiscale, incentivando un impegno globale verso la trasparenza e l’equità fiscale. Resta da vedere come queste modifiche influenzeranno le politiche e le strategie fiscali dei paesi coinvolti, oltre a come l’UE continuerà ad adattare la propria strategia nei confronti delle giurisdizioni non cooperative.