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Marco Biagi l’ultima vittima del terrorismo in Italia.

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Marzo 19, 2024
Il giuslavorista Marco Biagi, senza scorta, venne ucciso sotto casa dalle Nuove Brigate rosse il 19 marzo 2002. Era nel mirino dei brigatisti per le sue idee sul lavoro.
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L’omicidio di Marco Biagi rappresenta una triste testimonianza degli eventi drammatici che hanno segnato la storia italiana, in particolare la persistenza del terrorismo politico anche dopo la fine della stagione delle Brigate Rosse degli anni ’70 e ’80. Ecco alcuni punti salienti riguardanti questo tragico evento:

1. *Motivazioni politiche*: Marco Biagi è stato assassinato a causa delle sue idee e del suo lavoro nel campo del diritto del lavoro. Le Nuove Brigate Rosse lo hanno preso di mira per il suo contributo al Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia, che proponeva riforme considerate controverse dai terroristi.

2. *Parallelo con altri attacchi*: L’assassinio di Biagi è stato preceduto dall’omicidio di un altro giuslavorista, Massimo D’Antona, avvenuto nel 1999. Entrambi erano consulenti del ministero del Lavoro e sono stati uccisi dalle Nuove Brigate Rosse, che stavano cercando di riprendere le attività terroristiche dopo la fine della prima ondata di violenza degli anni precedenti.

3. *Manca la protezione*: Nonostante le minacce ricevute, Marco Biagi non ha ricevuto la protezione adeguata dalle autorità. Le richieste di scorta sono state ignorate, e l’allora ministro dell’Interno Claudio Scajola è stato criticato per non aver preso sul serio le richieste di protezione di Biagi.

4. *Risposta politica*: Le dichiarazioni polemiche di Scajola dopo l’omicidio di Biagi hanno scatenato una forte reazione pubblica e politica, portando alle sue dimissioni. È stato evidenziato che, se Biagi avesse avuto la scorta, l’agguato potrebbe essere stato evitato, evidenziando le carenze nel sistema di sicurezza.

In sintesi, l’assassinio di Marco Biagi è stato un tragico evento che ha evidenziato la persistenza del terrorismo politico in Italia, nonostante la fine delle Brigate Rosse. Ha sollevato importanti questioni sulla protezione delle persone a rischio e ha portato a una seria riflessione sulle politiche di sicurezza nazionale.

di Mat. Lib. –