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Michele Emiliano e il confronto con la criminalità: una svolta nella gestione del potere a Bari

In POLITICA
Maggio 10, 2024

Durante una recente audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia e ex magistrato antimafia, ha ricostruito un episodio significativo avvenuto durante il suo mandato amministrativo a Bari. Questo evento non è soltanto un frammento di una cronaca politica locale, ma riflette una strategia più ampia nella lotta alla criminalità organizzata e nella ridefinizione del ruolo delle istituzioni.

Emiliano ha raccontato di un incontro avuto con la sorella di un noto boss della malavita di Bari Vecchia, una mossa che ha suscitato non poco scalpore e discussione. L’intento dichiarato di questo confronto era quello di trasmettere un messaggio inequivocabile: il potere di dettare le regole non appartiene più alle famiglie criminali, ma alle autorità legalmente riconosciute.

Contrariamente a quanto insinuato da alcuni critici, che hanno interpretato l’incontro come una richiesta di protezione o un compromesso con elementi criminali, Emiliano ha spiegato che l’obiettivo era esattamente l’opposto. La sua iniziativa mirava a ribadire l’autorità dello Stato e dell’amministrazione comunale in un contesto dove, troppo spesso, il confine tra legge e illegalità sembrava offuscato.

La scelta di incontrare direttamente una figura così strettamente legata alla criminalità organizzata è stata un’azione audace e non priva di rischi. Tuttavia, Emiliano, sfruttando la sua esperienza di magistrato antimafia, ha utilizzato la sua autorità per riaffermare i principi di legalità e giustizia, elementi fondamentali per il rinnovamento sociopolitico di Bari. Durante l’audizione, il presidente ha anche accennato al rilascio degli immobili confiscati alla mafia, che si inserisce in questo quadro di recupero e valorizzazione dei beni sottratti alla criminalità per restituirli alla collettività.

Questo episodio offre uno spaccato interessante sulla natura del potere e sulla capacità delle istituzioni di opporsi alle reti criminali. Inoltre, solleva questioni importanti riguardo al metodo e alla strategia: come può un’amministrazione locale affrontare efficacemente il problema della criminalità organizzata? Come possono le azioni di una singola persona influenzare un sistema radicato di potere illegittimo?

La risolutezza di Emiliano nel confrontare direttamente gli attori di questo sistema rappresenta un punto di svolta nell’approccio delle autorità italiane alla lotta contro la mafia. Non si tratta solo di reprimere, ma anche di occupare quegli spazi, fisici e simbolici, che per troppo tempo sono stati lasciati al controllo delle organizzazioni criminali.

Questo episodio, quindi, non solo ci racconta di una battaglia locale contro il crimine, ma illumina anche le sfide e le strategie che possono essere adottate da altre città e regioni italiane. La determinazione di Emiliano e il suo utilizzo della legalità come strumento di potere e cambiamento possono servire da modello in contesti simili, dimostrando che l’integrità e la forza delle istituzioni possono ristabilire l’ordine e la fiducia in aree segnate da decenni di illegalità.