In una giornata caratterizzata da aspettative positive e guadagni sostanziali, i mercati finanziari asiatici hanno chiuso le loro contrattazioni in territorio positivo, alimentati dalla speranza di un possibile taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve. La Borsa di Tokyo ha guidato il rialzo con un incremento dello 0,91%, seguita dalle piazze finanziarie di Shanghai e Taiwan, cresciute rispettivamente dello 0,15% e dello 0,19%.
Nonostante la moderata variazione di Seul (+0,04%) e Sidney (-0,03%), le aspettative hanno mantenuto positivi gli indici regionali, e le sessioni di contrattazione di Hong Kong (-0,21%), Mumbai (+0,84%) e Singapore (+0,29%) hanno rivelato una cautela misurata tra gli investitori. Il giorno di pausa a Wall Street, chiuso per il Martin Luther King day, non ha impedito ai future europei di presentarsi in rialzo, a mostrare un contagioso ottimismo che si è diffuso oltre i confini continentali.
Dal punto di vista macroeconomico, i prezzi all’ingrosso di dicembre hanno segnato una decelerazione in Germania, sorprendendo gli analisti che attendevano cifre differenti. Nel corso della giornata, verranno poi rivelati dati cruciali quali il Pil annuale tedesco e le statistiche sull’attività industriale e la bilancia commerciale dell’Eurozona – fattori che saranno esaminati attentamente dall’Eurogruppo nel corso di un incontro pianificato.
Nel frattempo, il mercato obbligazionario ha evidenziato un calo del differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a dieci anni, con il rendimento del debito pubblico italiano in lieve aumento al 3,75% – un fenomeno che ha coinciso con una salita analoga dei rendimenti tedeschi al 2,21%. Il dollaro americano si è modestamente apprezzato rispetto all’euro, attestandosi a 0,91, mentre la sterlina ha continuato a fare progressi, salendo a 0,78 sull’USD.
Il panorama delle materie prime ha mostrato un profilo misto, con il petrolio (WTI) che ha registrato una crescita dello 0,25% toccando 72,86 dollari al barile, mentre il gas naturale ha subito un calo dell’1,22% posizionandosi a 31,6 euro al MWh. L’oro e l’acciaio hanno seguito sentieri divergenti, con l’oro che ha guadagnato lo 0,37% raggiungendo 2.053,3 dollari l’oncia e l’acciaio che si è deprezzato dello 0,59% a 3.892 dollari la tonnellata.
I dati positivi hanno anche influenzato il settore dei trasporti, in particolare quello marittimo, che sui listini di Tokyo ha visto crescere significativamente il valore delle proprie azioni. La causa diretta di queste performanti è stata identificata nei rincari delle tariffe, una conseguenza delle tensioni geopolitiche nel Mar Rosso. Kavasaki Kisen Kaisha ha impresso un robusto +9,6%, seguita da Mirtsui Osk con un incremento del 4,6% e da Nippon Yusen che ha registrato una crescita del 4,29%.
La giornata di trading in Asia si conclude quindi con un chiaro segnale di fiducia, sia nei confronti delle decisioni future delle banche centrali sia per quanto riguarda la resilienza del sistema economico globale. Gli occhi degli investitori rimangono ben aperti verso le prossime mosse delle autorità monetarie e gli sviluppi sui mercati internazionali.
