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Papa Francesco chiude il suo viaggio internazionale a Singapore

In POLITICA
Settembre 11, 2024

Dopo dodici giorni di intense attività e incontri significativi, Papa Francesco ha raggiunto Singapore, ultima destinazione del suo itinerario che ha abbracciato ambienti e culture diverse tra Asia sud-orientale e Oceania. Questa visita rappresenta non solo una tappa finale, ma anche il culmine di un dialogo costruito su ponti religiosi e questioni globali urgenti.

La scelta di Singapore come termine del viaggio non è casuale. La città-Stato, nona economia al mondo per PIL pro capite, non solo svolge un ruol cruciale nelle rotte commerciali globali ma è anche un modello di coesistenza multiculturali e interreligiosa. Con una popolazione variegata in cui convivono cinesi, malesi, indiani, e una significativa percentuale di residenti stranieri, il contesto sociale di Singapore presenta una tessitura unica, scenario adatto per il messaggio di tolleranza e unità che il Pontefice ha portato in ogni sua sosta.

Durante la visita, Papa Francesco si è incontrato con il presidente della Repubblica, Tharman Shanmugaratnam, e il Primo Ministro Lawrence Wong, sottolineando l’importanza della cooperazione tra le nazioni per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la necessità di una distribuzione equa delle risorse. La messa prevista allo stadio nazionale non è solo un evento religioso ma si carica di aspettative politiche e sociali, dimostrando come il ruolo della Chiesa si estenda ben oltre la spiritualità, fungendo da promotore di pace e stabilità.

Negli altri Paesi visitati, il Papa ha enfatizzato la collaborazione tra diverse fedi religiose. In Indonesia, ha consolidato questa visione firmando una “joint declaration” con il grande imam della Moschea Istiqlal, che promuove tolleranza e rifiuto della violenza. Questa dichiarazione segue il precendente Documento sulla tolleranza umana, estendendo il suo impegno nella costruzione di ponti interculturali.

In Papua Nuova Guinea e Timor Est, l’accento è stato posto sull’etica della custodia del creato e sul supporto alle comunità più vulnerabili, evidenziando il ruolo attivo della Chiesa nel sociale, soprattutto in contesti di marginalità economica e culturale.

L’arrivo a Singapore di Papa Francesco si configura quindi non solo come conclusione di un viaggio fisico, ma come il sigillare di un percorso di dialogo ampio con il mondo asiatico e oceanico, ricco di sfide ma anche di grandi promesse per il futuro. La speranza è che il legame stretto tra la Sede Apostolica e questi territori emergenti continui a prosperare, alimentando una cultura di pace e cooperazione che possa trascendere i confini geografici e ideologici.

Con questi incontri e dichiarazioni, il Papa non solo reitera la posizione della Chiesa su temi di giustizia globale e conservazione ambientale, ma riafferma anche il potenziale della diplomazia pontificia nel costruire corridoi di dialogo interreligioso e interculturale, essenziali per la comprensione e la pace nel nostro mondo contemporaneo.