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Regionali Basilicata: il Centro Cerca L’Equilibrio con Renzi e Calenda

In POLITICA
Marzo 18, 2024

La politica lucana è in fervore in vista delle prossime elezioni Regionali, con una mossa che potrebbe significativamente influire sull’esito del voto: l’appoggio di Italia Viva (Iv) e Azione al presidente uscente, Vito Bardi. Quest’ultima decisione fa emergere numerose congetture su come varieranno gli equilibri all’interno dell’arco politico regionale.

Iniziamo dal dato di fatto che, nelle scorse elezioni politiche del settembre 2022, i due partiti fondati rispettivamente da Matteo Renzi e Carlo Calenda, pur facendo allora fronte comune nel cosiddetto Terzo Polo, avevano conseguito risultati superiori alla media nazionale in Basilicata: 9,76% per la Camera e 12,27% per il Senato. Un rinforzo non indifferente, trainato soprattutto dalla figura di Marcello Pittella, già governatore della regione e ora membro di Azione.

Se si guardasse alle mere percentuali ottenute dalle varie coalizioni nelle politiche, il panorama che si disegna è alquanto avviluppato. I numeri sembrano suggerire che il sostegno di Iv e Azione potrebbe rivelarsi cruciale per Bardi, in quanto l’aggregazione del M5s e del Pd sembrerebbe primeggiare sul centrodestra, se non fosse per il contributo dei partiti centristi. Questi ultimi, con la loro penetrazione radicata nel tessuto sociale lucano, potrebbero determinare un decisivo spostamento dell’ago della bilancia.

Tuttavia, come sottolinea Lorenzo Pregliasco di Youtrend, i risultati politici non sono semplici prostesi alle elezioni regionali, dato che questi ultimi sono intrisi di dinamiche locali e di valutazioni che vanno oltre la pura appartenenza partitica. Il caso di Pittella è esemplare in questo senso: il suo trasferimento a Azione potrebbe non solo rappresentare una modifica di bandiera, ma riaffermare il sostegno di un’area locale che lui aveva già saputo mobilitare anni addietro.

La situazione diventa ancora più intricata se si considera l’astensionismo che storicamente caratterizza le elezioni regionali, a detta di Lorenzo De Sio del CISE-LUISS, il quale rileva come questo tenda ad assumere forme diverse rispetto alle politiche nazionali. Anche per questo, secondo gli esperti, ogni tentativo prognostico risulta prematuro e coglie solo parzialmente le complessità del voto in Basilicata.

Un altro elemento di novità risiede nell’eventuale candidatura autonoma di personalità come Chiorazzo, che potrebbe ulteriormente scompaginare le previsioni, attingendo voti dall’elettorato moderato-riformista. In quest’ottica, il voto di preferenza, nell’elezione dei consiglieri regionali, assume una rilevanza notevole: potrebbe premiare figure di spicco a scapito delle direttive di partito.

In conclusione, mentre il centrismo politico riveste il ruolo di agente di equilibrio in Basilicata, il paesaggio elettorale rimane indefinito, suggerendo strategie e alleanze inedite. Ciò che è certo è che la scelta strategica di Renzi e Calenda, nel supportare Bardi, dimostra una volta di più come, in politica, il pragmatismo possa sorprendere e ridefinire alleanze e fronti, consegnando agli elettori lucani uno scenario tutto da decifrare.