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Sicurezza sul Lavoro: Critiche del Sindacato alle Nuove Misure Proposte dal Governo

In ECONOMIA
Febbraio 26, 2024
UIL denuncia la mancanza di una copertura economica adeguata e timidezza nell'affrontare il tema delle morti sul lavoro, con risposte giudicate insoddisfacenti.

Una giornata di intense discussioni non ha portato i risultati sperati per quanto concerne le nuove misure di sicurezza sul lavoro. Il leader della UIL, Pierpaolo Bombardieri, si è espresso con toni fortemente critici a seguito dell’incontro con il Governo. Il nodo della controversia è la valutazione della vita umana nei luoghi di lavoro, in particolare la possibilità di proseguire l’attività lavorativa anche dopo la perdita di crediti sulla cosiddetta “patente a crediti”, pensata per monitorare la conformità alle norme di sicurezza.

L’incontro si è tenuto nell’ombra della recente ondata di incidenti sul lavoro che continua a colpire il paese. Nonostante l’urgente richiesta di misure concrete, le risposte fornite dal Governo sono state definite da Bombardieri come “parziali”, con una percezione di mancanza di volontà nel dare soluzioni decisive e immediate per proteggere la vita dei lavoratori.

In particolare, è stato messo in luce il problema della “patente a crediti” sui luoghi di lavoro. Tale sistema punta a promuovere la conoscenza e l’applicazione delle misure di sicurezza attraverso un approccio basato sui crediti: un punteggio che può diminuire in seguito a infrazioni, ma che anche può essere recuperato con corsi di formazione. Ciò che ha generato disappunto tra le fila sindacali è l’affermazione che un lavoratore possa continuare la propria attività anche con 15 crediti su 20, recuperando i crediti mancanti frequentando dei corsi.

Secondo il sindacato, questo sistema non solo svaluta la vita umana, riducendola ad un semplice conteggio di crediti, ma ignora anche l’essenziale necessità di investire in modo significativo nella prevenzione. Viene quindi accentuato il rischio di una sottovalutazione delle pratiche di sicurezza, mettendo potenzialmente in pericolo i lavoratori stessi.

La UIL ritiene che sia urgente una chiara copertura economica destinata a rafforzare i controlli e a investire nell’istruzione continua dei lavoratori in merito ai temi della sicurezza, soprattutto alla luce del crescente numero di morti e incidenti, che dovrebbero invece fungere da campanello d’allarme per un rinnovato e più energico approccio governativo al problema.

Nonostante il dialogo aperto, permane la sensazione di un divario tra la percezione della gravità del problema da parte del governo e l’urgenza avvertita dalle organizzazioni sindacali. La sicurezza sul lavoro non può assolutamente essere considerata una variabile aggiustabile con una semplice formazione compensativa, ma deve essere garantita attraverso precise e stringenti misure di prevenzione, sostiene il sindacato. Resta ora da vedere se le successive discussioni porteranno a degli aggiustamenti in termini di politica sulla sicurezza che possano rispecchiare queste pressanti richieste.