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Chiusura settori e squalifiche pesanti dopo il derby di Coppa Italia

In SPORT
Gennaio 12, 2024
Gli ululati razzisti e la violenza costano care alla Lazio e alla Roma: provvedimenti severi per società e giocatori

Il post-derby di Coppa Italia ha lasciato strascichi disciplinari notevoli per le società di Lazio e Roma. Dopo gli spiacevoli eventi che hanno caratterizzato l’accesa contesa capitolina, il giudice sportivo Alessandro Zampone ha preso decisioni severe nel confronto di entrambe le squadre, di alcuni giocatori e anche del personale tecnico.

Da un lato, la Roma deve fare i conti con le assenze pesanti di Mancini e Azmoun, squalificati per comportamenti ritenuti inaccettabili a fine partita. Mancini, in particolare, ha ricevuto una sospensione di tre giornate per aver inteso intimidire l’arbitro e i compagni di squadra con atteggiamenti e parole gravemente offensive, mentre Azmoun dovrà saltare due partite per un atto di violenza sul campo. Queste squalifiche, aggravate da multe economiche significative, costringono la Roma a delle riflessioni sul comportamento e sull’etica sportiva che si prevede dai suoi rappresentanti.

Dall’altro lato, il colpo più duro è stato inferto alla Lazio, con la chiusura dei principali settori dello stadio in seguito agli insulti razzisti rivolti maggiormente dai tifosi laziali contro Romelu Lukaku. L’azione disciplinare mette in luce la ferma intenzione delle autorità calcistiche di punire duramente il razzismo e la discriminazione negli stadi. Il giudice sportivo si è basato sulle chiare testimonianze dei rappresentanti della Procura federale, i quali hanno attestato la provenienza degli ululati razzisti dal 90% circa dei 16.000 tifosi presenti nei settori sanzionati.

Oltre ai problemi di discriminazione, la sanzione contro la Lazio comprende anche un’ammenda di 50.000 euro per comportamenti violenti da parte dei suoi sostenitori, tra cui il lancio di oggetti, l’utilizzo di laser e fumogeni che hanno colpito giocatori e addirittura l’arbitro. Eventi che mettono a serio rischio l’incolumità fisica dei presenti e che non possono essere tollerati in uno scenario sportivo, dove il rispetto e la sicurezza dovrebbero essere prioritari.

Mentre la Lazio e la Roma comprimono le ferite aperte dai loro tifosi e giocatori, l’attenzione si rivolge anche ad altri soggetti coinvolti. Squalifiche per una giornata hanno raggiunto sia giocatori laziali che milanisti, nonché l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, punito per l’atteggiamento irrispettoso mostrato nei confronti dell’arbitro Di Bello.

In un clima di tensione e di necessario esame di coscienza, il calcio italiano attraversa un momento di profonda riflessione sulle problematiche etiche e comportamentali che ne stanno macchiando l’immagine. Le punizioni emesse fanno da monito per il futuro: il rispetto e la sportività devono regnare sovrani, dentro e fuori dal campo.