Negli ultimi giorni, alcuni ragazzi sedicenni della nostra città hanno deciso di aderire alla Lega. Una scelta che, in una società democratica e pluralista, dovrebbe essere accolta come una legittima espressione di partecipazione e consapevolezza civica. Eppure, la reazione di molti adulti è stata sorprendentemente segnata da superficialità, derisione e, in alcuni casi, da veri e propri attacchi personali. Colpire dei minori per una scelta ideologica, espressa peraltro con educazione e misura, rappresenta un impoverimento del dibattito pubblico e una fragilità del pensiero adulto. Da educatrice che da anni lavora con adolescenti e giovani, posso affermare con certezza che si tratta di ragazzi curiosi, critici e aperti al confronto. Hanno trovato un interlocutore adulto che non ha imposto modelli, ma ha favorito il dialogo, stimolato il discernimento e riconosciuto la loro soggettività. Questo è un segno di maturità educativa, non un problema politico. Sono giovanissimi che non cercano visibilità o tornaconti personali: si muovono per convinzione, non per convenienza. Studiano, si formano e credono che l’impegno pubblico possa essere vissuto con integrità, come spazio di pensiero e responsabilità. In un tempo in cui l’opportunismo e la delega sembrano la norma, la loro scelta di esporsi e contribuire è un segnale di speranza. Anche mio figlio ha recentemente aderito alla Lega. Quando mi è stato chiesto cosa ne avrebbe pensato mio padre, Tonino Giordano – a cui è intitolata l’Associazione che presiedo – ho risposto senza esitazione: sarebbe stato fiero. Mio padre, uomo della sinistra popolare, ha sempre vissuto la politica tra la gente, con rigore, sobrietà e spirito di servizio. Non ha mai cercato riconoscimenti, ma ha creduto nella coerenza, nel rispetto e nell’autenticità. Sono certa che avrebbe incoraggiato suo nipote, vedendo in lui lo stesso senso di libertà e responsabilità che lo ha guidato per tutta la vita. Viviamo in una città dove il confronto costruttivo è spesso soffocato da dinamiche di discredito. Ma questi giovani mostrano un volto diverso: cercano autenticità, contenuti e senso, e non temono il giudizio. A nome mio e del vicepresidente dell’Associazione “Tonino Giordano”, Fabio Palmieri, esprimo vicinanza e stima a questi ragazzi. Chi sceglie di partecipare alla vita pubblica con rispetto, cultura e impegno merita ascolto e non ostilità. È da qui che si costruisce una politica alta — una politica che educa, non che seduce. In bocca al lupo, ragazzi. Ad maiora.
di Filomena Giordano – Presidente dell’Associazione “Tonino Giordano”
