In una congiuntura economica già messa a dura prova, arriva l’ulteriore batosta per gli automobilisti italiani: i prezzi della benzina hanno raggiunto e superato la psicologica soglia dei 2 euro al litro nella modalità servito. Secondo le ultime rilevazioni di Quotidiano Energia, basate sui dati forniti dai gestori all’Osservaprezzi del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MiMMS), risalenti al 15 febbraio, si è registrato un incremento che ha portato il prezzo medio nazionale a 2,004 euro al litro.
Analizzando nello specifico, la benzina in modalità self-service ha visto un leggero ma significativo aumento, passando da 1,864 a 1,868 euro al litro. Le diverse compagnie petrolifere mostrano una forbice di prezzi che oscilla fra 1,864 e 1,881 euro al litro, mentre per le pompe no logo il prezzo è leggermente più contenuto, attestandosi a 1,850 euro.
Il diesel, carburante di vitale importanza per l’economia del trasporto su gomma, non è stato risparmiato dall’incremento dei prezzi. Il self-service ha visto un nuovo aggiustamento al rialzo con una media di 1,839 euro al litro, con una variazione minima ma costante rispetto alla rilevazione precedente che si fermava a 1,836 euro al litro. Anche in questo caso, le compagnie si collocano in una gamma di prezzi che varia tra 1,837 e 1,849 euro, mentre il no logo rimane la scelta più economica, con un prezzo medio di 1,824 euro al litro.
Per quanto riguarda il servito, il diesel sale a 1,976 euro al litro, facendo registrare un lieve incremento rispetto all’ultima rilevazione di 1,971 euro. Le fasce di prezzo si estendono da 1,926 a 2,053 euro al litro, in base al marchio della compagnia, mentre i gestori indipendenti no logo offrono prezzi medi intorno a 1,878 euro.
I consumatori che hanno la possibilità di ricorrere a carburanti alternativi si trovano di fronte a situazioni più favorevoli. Il Gpl mantiene una media di prezzi praticati oscillante tra 0,724 e 0,740 euro al litro, con i punti vendita no logo che praticano un prezzo di 0,708 euro. Il metano, altro carburante alternativo utilizzato da una fascia ristretta di veicoli, ha prezzi medi che vanno da 1,373 a 1,535 euro al chilogrammo, con il no logo che si posiziona a 1,366 euro.
L’escalation dei prezzi al pompaggio rappresenta un duro colpo per gli automobilisti e potrebbe avere ripercussioni sull’economia nel suo complesso, influenzando sia i costi di trasporto sia i comportamenti di consumo. Un trend al rialzo che sembra lontano dall’attenuarsi e che pone i cittadini e le istituzioni di fronte alla sfida di trovare soluzioni sostenibili per l’approvvigionamento energetico e la mobilità.