Il flusso commerciale nel Mar Rosso ha subito una brusca diminuzione nell’ultima settimana del 2023, registrando un calo significativo del 20% nel traffico navale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati raccolti dal rinomato registro navale Lloydslist, soltanto 315 navi sono transitate attraverso queste acque contro le 385 del 2022, segnando una preoccupante riduzione nell’attività marittima in una delle vie navigabili più importanti al mondo.
Questa flessione è attribuita principalmente agli attacchi condotti dai ribelli Houthi dello Yemen, che hanno reso il Mar Rosso una regione a rischio per il passaggio di navi commerciali e passeggeri. Gli Houthi, impegnati in un conflitto dall’esito ancora incerto contro il governo yemenita e i suoi alleati, hanno esteso i loro obiettivi includendo le rotte marittime strategicamente cruciale per il commercio internazionale.
Diversi vettori marittimi hanno pertanto preso la decisiva decisione di deviare i loro percorsi, preferendo la più lunga e costosa rotta attorno al Capo di Buona Speranza. Tale scelta, sebbene economicamente gravosa, viene ritenuta una necessaria precauzione per salvaguardare il personale e le merci a bordo dalle conseguenze potenzialmente devastanti di un attacco.
La situazione di incertezza e di rischio derivata dalle azioni dei ribelli sembra aver influito maggiormente sul traffico delle navi portacontainer. Dal report di Lloydslist emerge che il traffico petroliere e delle navi gasiere non ha subito la stessa sorte, suggerendo un possibile approccio selettivo perpetrato dagli Houthi, i quali potrebbero non voler compromettere la vendita e la distribuzione di petrolio che svolge un ruolo vitale nell’economia globale.
L’analisi effettuata da esperti contattati da Lloydslist indica inoltre che gli attacchi potrebbero avere un secondo fine: colpire specificatamente navi che hanno legami con Israele o simbolizzano interessi contrastanti con quelli dei ribelli. Questa strategia mirata accentua ulteriormente la necessità per le compagnie marittime di valutare con attenzione la sicurezza delle loro rotte e della loro flotta.
Il calo del traffico nel Mar Rosso solleva importanti questioni in termini di sicurezza marittima e impatti economici. Non solo aumenta i costi per il trasporto marittimo, influenzando i prezzi delle merci a livello globale, ma ha anche il potenziale di alimentare ulteriori instabilità in una regione già sottoposta a forti tensioni geopolitiche. Le compagnie di navigazione, i governi e gli organismi internazionali sono quindi chiamati a collaborare per trovare soluzioni efficaci a una situazione che rischia di compromettere il commercio e la sicurezza marittima su scala internazionale.