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Calo delle scorte di gas in Europa, l’Italia resiste meglio

In ECONOMIA
Febbraio 03, 2025

In un contesto internazionale sempre più focalizzato sulla sicurezza energetica, le attenzioni si concentrano inevitabilmente sulle riserve di gas naturale degli Stati membri dell’Unione Europea. Di recente, è emerso che le scorte generali di gas nell’UE hanno subito una riduzione significativa, attestandosi al 53,11% della capacità totale di stoccaggio. Questo calo rappresenta il 17,44% del fabbisogno annuale di gas dell’Unione, pari a 3.495,22 terawattora (TWh).

La situazione in Italia si presenta in maniera leggermente più positiva. Le scorte italiane di gas naturale raggiungono il 62,7%, equivalente a 125,44 TWh, coprendo così il 18,61% del consumo annuo medio del paese. Questi dati pongono l’Italia in una posizione di relativa resilienza rispetto ad altri Stati membri, come la Germania, dove le riserve di gas si fermano al 55,16%, con 138,78 TWh disponibili, che coprono il 20,5% del fabbisogno annuale tedesco.

Un altro elemento che sta influenzando il panorama energetico europeo è l’evoluzione del prezzo del gas. I contratti future per il mese di marzo indicano un aumento del 1,99%, stabilendosi a 54,3 euro per megawattora (MWh), il che rappresenta il prezzo più alto degli ultimi 15 mesi. Tale aumento è strettamente connesso alle incertezze geopolitiche che interessano i corridoi di approvvigionamento e alle previsioni meteorologiche che suggeriscono un abbassamento delle temperature a partire dal 7 febbraio.

La dipendenza europea da fonti energetiche esterne e la volatilità del mercato del gas naturalizzato sollevano una serie di preoccupazioni sotto il profilo della sicurezza energetica. Le scorte attuali, benché sufficienti a coprire una parte rilevante del fabbisogno a breve termine, rimangono suscettibili a shocks esterni, inclusi conflitti geopolitici e anomalie climatiche.

L’Europa si trova quindi di fronte a una sfida energetica che non si limita solo al presente ma che si proietta decisamente verso il futuro. La questione non è solamente di soddisfare il fabbisogno immediato ma di garantire una gestione sostenibile e sicura delle risorse energetiche. In questo contesto, la creazione di una strategia integrata che promuova l’efficienza energetica, la diversificazione delle fonti e l’innovazione tecnologica diventa imprescindibile.

L’Italia, con la sua situazione leggermente più confortante rispetto ad altre nazioni europee, potrebbe svolgere un ruolo chiave nel promuovere il dialogo e la cooperazione transnazionale in termini di politiche energetiche. La resilienza del sistema italiano potrebbe quindi servire da modello per altre realtà europee, aspirando a una maggiore autonomia energetica e a una riduzione della vulnerabilità esterna.

In conclusione, il calo delle scorte di gas in Europa è un campanello d’allarme che richiede attenzione e azioni concrete. La situazione italiana, pur essendo relativamente migliore, non esclude il paese dalle sfide generali dell’UE e sottolinea l’importanza di adottare una visione a lungo termine per la sicurezza e la sostenibilità energetica.