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Caro carburante in Italia: un confronto costoso con l’Europa

In ECONOMIA
Gennaio 25, 2025

In Italia, il prezzo del carburante continua a salire, delineando un quadro sempre più oneroso per gli automobilisti rispetto agli standard europei. Un recente studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi ha messo in luce una significativa divergenza tra i costi italiani e quelli sostenuti negli altri paesi dell’Unione Europea.

Attualmente, il prezzo medio della benzina nel nostro paese ha toccato l’importo di 1,823 euro al litro, posizionando l’Italia al quarto posto nella classifica dei paesi dell’UE con il carburante più costoso. Questo confronto vede solo la Danimarca (2,035 euro al litro), l’Olanda (1,970 euro) e la Grecia (1,844 euro) davanti a noi. La disparità rispetto alla media europea, che si attesta su 1,707 euro al litro, equivale a un supplemento di 11,6 centesimi per litro per il consumatore italiano, il che traduce un aumento medio di 6 euro per ogni pieno di benzina.

Se si approfondisce l’analisi, considerando una media di due rifornimenti al mese per ognuna delle 17,1 milioni di auto a benzina che circolano in Italia, emerge un aggravio di spesa annuo pari a circa 2,46 miliardi di euro. Per quanto riguarda il diesel, il panorama non è meno gravoso. Il prezzo medio del gasolio è stato recentemente calcolato in 1,726 euro al litro, ovvero 8,6 centesimi sopra la media europea, collocando il nostro paese al sesto posto tra i mercati più costosi per questo tipo di carburante. La differenza di spesa per un pieno è di 4,3 euro, con un aggravio totale, considerando le 16,7 milioni di auto diesel in Italia, di oltre 1,72 miliardi di euro all’anno.

Tuttavia, una disamina dei prezzi al netto delle tasse (IVA e accise) rivela un panorama differente. Escludendo le imposte, il prezzo della benzina in Italia scende all’undicesimo posto nella UE, con un valore di 0,765 euro per litro, mentre il diesel, con un costo di 0,798 euro per litro, precipita al ventitresimo posto, risultando tra i più economici del continente. Questo sottolinea come la tassazione incida significativamente sul costo finale dei carburanti: ogni litro di benzina è gravato da 1,057 euro di tasse, il 12,5% in più rispetto alla media europea, mentre il gasolio vede un sovrapprezzo fiscale di 0,928 euro per litro, il 15,4% in più rispetto alla media dell’UE.

I numeri sono imponenti: annualmente, gli automobilisti italiani si trovano a pagare ben 40,3 miliardi di euro in tasse, di cui 21,7 miliardi derivanti dalla benzina e 18,6 miliardi dal diesel. Queste cifre non solo evidenziano il pesante fardello fiscale a cui sono sottoposti i consumatori italiani, ma sollevano anche questioni più ampie riguardo l’equità e la sostenibilità delle politiche fiscali applicate ai carburanti nel contesto europeo.

In conclusione, mentre l’Italia si confronta con una pressione fiscale superiore e prezzi di riferimento elevati, gli automobilisti italiani continuano a sostenere un onere notevolmente maggiore rispetto ai loro omologhi europei. Questa situazione merita una riflessione approfondita sulla struttura delle tasse sui carburanti e sulle politiche energetiche nazionali, per mitigare l’impatto economico sui consumatori e allineare il nostro paese agli standard europei più equilibrati e competitivi.