Il sindaco di Anacapri, Francesco Cerrotta, ha inviato una nota ufficiale al presidente della Regione Campania, Roberto Fico, per richiamare l’attenzione sulla persistente criticità legata alla definizione dei condoni edilizi previsti dalle leggi del 1985 e del 1994, ancora oggi in gran parte irrisolti. L’iniziativa punta ad avviare un confronto politico-istituzionale con il nuovo vertice regionale per superare una situazione di stallo che produce gravi ricadute amministrative, economiche e sociali. Nel solo Comune di Anacapri, infatti, a fronte di 2.590 domande di condono presentate, risultano definite poco più di 580 pratiche, mentre oltre 2.000 sono tuttora pendenti. Con questi ritmi, la loro chiusura richiederebbe ancora diversi decenni. Tra le principali cause del blocco vengono indicate la complessità delle procedure e il parere obbligatorio della Soprintendenza, chiamata oggi a valutare interventi realizzati circa quarant’anni fa in contesti territoriali profondamente mutati, con il rischio di dinieghi e conseguenti demolizioni tardive dagli effetti sociali e paesaggistici sproporzionati. Il Comune di Anacapri propone che il criterio centrale per la definizione delle pratiche sia la conformità volumetrica degli immobili e chiede alla Regione di valutare la riattivazione del Protocollo di Intesa del 25 luglio 2001, che consente di chiudere le sanatorie attraverso interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica, evitando automatismi demolitori. Contestualmente, il sindaco Cerrotta ha coinvolto i Comuni di Capri, Ischia e Procida, invitandoli a sostenere una posizione unitaria delle isole campane. In chiusura, l’amministrazione ribadisce la piena disponibilità al confronto e auspica un chiaro indirizzo politico regionale per affrontare in modo definitivo una questione non più rinviabile.
di Marco Iandolo

