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Crisi del Trasporto Ferroviario Regionale: Una Panoramica Nazionale

In ECONOMIA
Dicembre 18, 2024

L’ultimo rapporto di Legambiente, “Pendolaria 2024”, ha portato alla luce una realtà preoccupante nel panorama del trasporto ferroviario italiano, segnalando un’estesa serie di criticità che affliggono la mobilità regionale, con un accentuato divario tra il Nord e il Sud del paese. Sette nuove linee si aggiungono alla lista nera delle ferrovie regionali, con una situazione che appare sempre più in bilico.

La disomogeneità nel servizio ferroviario si manifesta in una differenza sostanziale nell’età media dei treni: 17,5 anni al Sud contro i 9 anni del Nord, evidenziando una mancanza di investimenti adeguati e di modernizzazione nelle regioni meridionali. Questo fattore contribuisce notevolmente al deterioramento della qualità del servizio offerto ai pendolari, che si trovano a dover affrontare ritardi, cancellazioni e infrastrutture inadeguate.

Nuovi corridoi del disagio si delineano nel rapporto: la linea Avellino-Benevento, per esempio, doveva beneficiare di un’opera di elettrificazione completata entro il 2021, ma i lavori sono stati continuamente posticipati. Allo stesso modo, la linea Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza soffre di interruzioni giornaliere che minano la regolarità del servizio, già carente in partenza.

Nel contesto del trasporto metropolitano, la situazione non è meno grave. Il Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino ha registrato un netto declino in termini di efficienza e puntualità, mentre nel mezzogiorno, esempi come la Caltagirone-Niscemi-Gela, inattiva da oltre un decennio, simboleggiano un abbandono quasi totale del supporto alle infrastrutture locali.

In Toscana, la Firenze-Pisa, una volta fiore all’occhiello della mobilità regionale, si colloca ora al fondo delle classifiche per affidabilità. Anche la linea Vicenza-Schio, nonostante l’alta frequenza di utilizzo da parte di studenti e lavoratori, continua a patire la mancanza di un doppio binario e di elettrificazione, fattori che potrebbero incrementare notevolmente la sua capacità e affidabilità.

Nonostante il panorama poco incoraggiante, vi sono segnali di progresso in alcune aree. L’inaugurazione della linea M4 a Milano e della linea 6 a Napoli rappresentano importanti passi avanti nella modernizzazione del trasporto urbano. Inoltre, i lavori in corso per l’introduzione di sistemi tramviari a Bologna e Padova promettono di migliorare significativamente la mobilità urbana.

Il documento di Legambiente sottolinea anche la riduzione dei collegamenti interregionali, evidenziando tagli nei servizi che erano vitali per l’integrazione territoriale, come i collegamenti Torino-Bologna, Milano-Venezia e Milano-Ventimiglia, rilevando una strategia che sembra contraddire l’esigenza di un paese sempre più connesso e interdipendente.

L’analisi condotta da Legambiente invita a una riflessione critica sulle politiche di sostegno al trasporto pubblico e sulle priorità nell’allocazione delle risorse. Il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, l’inadeguatezza di molte linee nel rispondere alle esigenze quotidiane dei pendolari e la necessità di un’azione più decisiva e coordinata da parte delle istituzioni sono temi ora più che mai attuali, su cui i decisori politici sono chiamati a intervenire con urgenza. Incoraggiare un riinvestimento strategico nel settore ferroviario non solo migliorerebbe la qualità della vita di molti cittadini, ma rappresenterebbe un passo avanti verso un’Italia più equa e integrata.