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Declino Moderato nelle Borse Europee: Riflettori Puntati sull’Inflazione Britannica

In ECONOMIA
Maggio 22, 2024

Le piazze finanziarie del Vecchio Continente mostrano segnali di affaticamento, in un clima di incertezza alimentato dal recente aggiornamento sull’inflazione britannica. Il rallentamento, meno marcato del previsto, ha seminato dubbi sulla durata delle politiche di restrizione monetaria attuate dalla Banca d’Inghilterra, suggerendo un orizzonte ancora incerto per gli investitori.

A influenzare il sentiment del mercato vi è anche l’attesa per le parole di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, che dal palco di Francoforte potrebbe fornire nuove indicazioni sulla rotta monetaria dell’Eurozona nel breve termine. Le dichiarazioni previste per la mattinata sono attese con trepidazione, considerando il loro potenziale impatto sui mercati.

In questo contesto, il panorama delle borse europee si colora di rosso. Parigi segnala un calo dello 0,53%, seguita da Milano che arretra dello 0,4%. Anche Madrid e Francoforte non sono immuni, mostrando entrambe una contrazione dello 0,35%, mentre Londra limita il danno con un modesto -0,3%. Questi movimenti riflettono l’inquietudine che regna tra gli investitori, preoccupati che la stretta sul credito possa prolungarsi più del previsto.

Sul fronte dei titoli di Stato, il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si restringe, posizionandosi a 131 punti. Da notare l’incremento del rendimento annuo dei titoli italiani, che sale di 5 punti base al 3,84%, e quello tedesco, che cresce di 3,2 punti al 2,53%. Questi movimenti riflettono una crescente cautela nel mercato obbligazionario, in un contesto di incertezza monetaria e politica.

Sul versante valutario, il dollaro mantiene la parità a 0,92 euro, mentre la sterlina mostra segni di forza, salendo a 1,27 dollari e 1,17 euro. Quest’ultima dinamica suggerisce un recupero di fiducia nei confronti della valuta britannica, nonostante le incertezze interne.

Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio (Wti) registra una flessione dell’1,4%, attestandosi a 77,56 dollari al barile, mentre l’oro perde lo 0,25%, scendendo a 2.413,62 dollari l’oncia. Anche il gas naturale manifesta un calo, seppur leggero, del 0,21%, con un prezzo di 32,92 euro al MWh, sottolineando una tendenza al ribasso nel settore energetico.

L’impatto si estende anche al settore automobilistico, con i grandi costruttori europei che mostrano debolezza in seguito ai recenti dati sulle vendite di auto in Europa. Pneumatici Michelin e produttori di veicoli come Renault e BMW registrano perdite significative, mentre altri, come Stellantis e Volvo, subiscono contrazioni più contenute.

Il settore del lusso non è esente da turbolenze, con cali apprezzabili per marchi come Pandora e Hermes, mentre Moncler e Ferragamo mostrano una certa resilienza, mitigando le perdite.

In conclusione, il panorama degli investimenti europei è attualmente caratterizzato da una cautela predominante, in attesa di sviluppi concreti su fronti macroeconomici e monetari. La direzione futura dei mercati finanziari sembra essere sospesa a un filo, in attesa delle prossime mosse delle banche centrali, che potrebbero rivelarsi decisive per le sorti dell’economia europea nel medio termine.