Elisabetta Belloni, figura di spicco nell’ambito dell’intelligence italiana, ha annunciato la sua prematura dimissione dalla guida del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), prevista per il 15 gennaio. Questa decisione, resa pubblica prima della scadenza naturale prevista a maggio, ha scosso il panorama politico e diplomatico nazionale.
Nominata alla guida del DIS nel maggio del 2021 dal primo ministro Mario Draghi, Belloni ha segnato la storia come la prima donna a ricoprire questo ruolo cruciale. La sua carriera è stata lunga e distinta, passando da ruoli chiave come la direzione dell’Unità di Crisi della Farnesina e il gabinetto del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, fino all’impegno nell’intelligence.
La decisione di lasciare il suo incarico non sembra essere legata all’assunzione di nuovi ruoli, benché circolino voci di un possibile futuro incarico all’interno del gabinetto della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Queste speculazioni, per il momento, non trovano conferme ufficiali. La scelta è stata descritta come strettamente personale e la stessa Belloni ha trasmesso le sue intenzioni in una lettera alla premier Giorgia Meloni il 23 dicembre.
La sua guida è stata caratterizzata da una forte capacità di mantenere relazioni stabili e produttive, sia a livello nazionale sia internazionale. Queste competenze si sono rivelate essenziali nel coordinamento delle agenzie di intelligence Aisi ed Aise sotto l’egida del DIS. Nonostante la sua competenza e diplomazia, nel gennaio del 2022, la sua candidatura a presidente della Repubblica è stata sorprendentemente bocciata.
Il timing delle dimissioni di Belloni è particolarmente delicato, data la contemporanea necessità di risolvere questioni urgenti di politica estera, inclusa la trattativa per il rimpatrio di Cecilia Sala. Belloni non era presente all’ultimo vertice di crisi a Palazzo Chigi, fatto che ha alimentato speculazioni su possibili tensioni interne o dissapori con altri alti funzionari.
Il governo ora si trova di fronte alla necessità di nominare un successore che possa assumere rapidamente le redini del DIS. Si parla di una decisione imminente che potrebbe avvenire già nel prossimo Consiglio dei Ministri. Restano figure chiave come Giovanni Caravelli (Aise) e Bruno Valensise (Aisi), mentre è possibile che si opti per un profilo esterno come un ambasciatore o un generale per garantire continuità o rinnovamento.
Di certo, la partenza di Elisabetta Belloni rappresenta una svolta significativa per l’intelligence italiana. Con la sua partenza, si chiude un capitolo di leadership femminile e si apre una fase di incertezza e aspettative su chi sarà in grado di guidare il DIS con lo stesso equilibrio di fermezza e diplomazia.