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Gianfranco Miccichè Abbandona Forza Italia per il Movimento per l’Autonomia di Lombardo

In POLITICA
Agosto 12, 2024

Nell’arena politica siciliana si registra un movimento significativo che potrebbe riscrivere le alleanze e le strategie future dell’isola. Gianfranco Miccichè, fino a ora capogruppo del gruppo Misto all’Assemblea Regionale Siciliana, ha deciso di lasciare Forza Italia per unirsi al Movimento per l’Autonomia (Mpa) guidato da Raffaele Lombardo. Questa mossa non è solo un semplice cambio di partito, ma rappresenta un profondo riallineamento ideologico e strategico che merita di essere analizzato.

La decisione di Miccichè di aderire al gruppo Mpa all’Ars segue una riflessione critica sul percorso attuale di Forza Italia in Sicilia, un party che, secondo l’ex affiliato, ha smarrito le proprie radici liberali e democratiche. “Fi l’ho contribuito a fondarla con Silvio Berlusconi e resterà sempre nel mio Dna. Tuttavia, la Forza Italia concepita in Sicilia da Berlusconi non esiste più. Non c’è più traccia di quel partito liberale che per anni ha portato avanti i veri valori democratici,” afferma Miccichè, sottolineando una disconnessione crescente con i principi e con la conduzione attuale del partito.

Il Movimento per l’Autonomia, da parte sua, rappresenta una scelta strategica che si allinea maggiormente con le sue visioni politiche, in particolare riguardo alla promozione dell’autonomia siciliana. Lombardo e il suo movimento hanno continuamente sostenuto l’importanza dell’autonomia regionale come cardine per lo sviluppo e l’autodeterminazione dell’isola, temi che riecheggiano nella coscienza politica di Miccichè e che hanno alimentato la sua decisione di cambiare schieramento.

“L’Mpa di Raffaele Lombardo è la scelta più coerente per chi, come me, si è speso per la Sicilia e per la sua autonomia. Un accordo netto in un momento cruciale per il futuro dell’autonomia,” dichiara con convinzione Miccichè. La sua adesione al Mpa non è solo un passaggio personale, ma si prefigura come un’azione pensata per portare nuove energie e strategie all’interno di un gruppo che sostiene la maggioranza di governo, con l’obiettivo di ampliare e migliorare le proposte in tal senso.

La strategia politica di Miccichè si fonda sulla convinzione che l’autonomia siciliana sia il fulcro su cui costruire un futuro prospero per la regione, una visione che si spera possa guidare il suo operato nel nuovo contesto politico. Anche l’evocazione della memoria di Berlusconi, suggerito come un tacito approvatore della sua scelta, è un elemento retorico che Miccichè utilizza per legittimare ulteriormente la sua decisione agli occhi dei fedeli e dei critici: “Sono certo che, se il Presidente Berlusconi fosse ancora tra noi, avrebbe compreso e incoraggiato questo percorso, vedendolo come una necessità per affrontare le sfide che il nostro territorio deve oggi contrastare,” conclude Miccichè.

In conclusione, il passaggio di Miccichè al Movimento per l’Autonomia rappresenta un indicatore del dinamismo politico siciliano, ma anche una riflessione più ampia sulle sfide che la politica regionale deve affrontare in un’era di crescente complessità e interdipendenza. La Sicilia si trova a un bivio, e la scelta di Miccichè potrebbe benissimo essere un preludio a nuovi sviluppi e riallineamenti necessari per navigare il futuro politico e sociale dell’isola.