
In un recente videocollegamento con la kermesse politica di Vox a Madrid, la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha sollevato questioni che colpiscono direttamente il cuore dei dibattiti sulla struttura famigliare e i diritti delle donne, riaffermando con vigore la sua contrarietà verso la diffusione della teoria gender nelle scuole e la pratica della maternità surrogata. A dirlo è stata lei stessa, durante un intervento che ha chiarito ulteriormente l’orientamento conservatore del suo governo rispetto a queste tematiche polarizzanti.
“Resisteremo a coloro che mettono in discussione la famiglia, che tentano di infiltrare la teoria gender nelle istituzioni educative, che vogliono normalizzare pratiche che considero disumane come l’utero in affitto,” ha dichiarato Meloni. Questa forte presa di posizione si inserisce in un contesto più ampio di politiche proposte da Fratelli d’Italia, il partito al governo, che spingono per una legge che renda la maternità surrogata un reato universale, punibile in Italia anche se perpetrato all’estero.
Le sue parole non solamente delineano la strategia interna, ma si inseriscono in un discorso più ampio che riguarda il futuro politico dell’Europa. Le elezioni europee dell’8 e del 9 giugno sono state descritte da Meloni come un momento di svolta potenziale, che potrebbe vedere una forte affermazione dei partiti conservatori a livello continentale. “Un cambiamento in Europa è possibile”, ha affermato, suggerendo che la coesione dei conservatori europei potrebbe rappresentare il “motore di un rinascimento” del continente.
Nel suo intervento, la Presidente del Consiglio ha anche rievocato la propria esperienza personale, ricordando l’inizio del suo percorso politico al Parlamento europeo nel 2019 e la stretta collaborazione con figure chiave come Santiago Abascal, leader di Vox. Tra attacchi ricevuti e sfide superate, Meloni ha descritto un percorso di crescita continua che ha portato Fratelli d’Italia a diventare il primo partito in Italia e lei la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio nella storia repubblicana del paese.
Contribuendo al dialogo, Marine Le Pen, leader del Rassemblement National e alleata di Meloni nel gruppo Id all’Europarlamento, ha evidenziato le affinità di visione tra i due partiti, ponendo l’accento sulla “libertà dei popoli che vivono in Europa” come un valore condiviso e fondamentale.
Queste dichiarazioni, con il loro carico di fermezza ideologica e ambizione politica, non solo gettano luce sui principi che guidano l’attuale governo italiano, ma delineano anche un quadro delle potenziali dinamiche e alleanze future nel panorama politico europeo. L’approccio di Meloni, con il suo esplicito rifiuto di pratiche come la maternità surrogata e la sua difesa dei valori familiari tradizionali, segna un momento di significativa tensione e discussione nell’ambito dei diritti civili e della configurazione sociale in Europa.
Mentre il futuro politico è impregnato di incertezze, è chiaro che il dibattito attorno ai temi sollevati da Meloni sarà un punto cruciale nelle interazioni politiche future, sia a livello nazionale che europeo.