
In un contesto in cui il calcio nazionale è spesso sotto i riflettori non solo per le prestazioni sportive ma anche per vicende extracampo, è emerso il supporto incondizionato del presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Gabriele Gravina, nei confronti del calciatore Francesco Acerbi, al centro di recenti controversie.
Durante una conferenza stampa, tenutasi in seguito al consiglio federale, Gravina ha affrontato il tema della decisione giudiziaria riguardante il caso Acerbi-Jesus, manifestando piena accettazione del verdetto. Senza entrare nei dettagli specifici della vicenda giudiziaria, ha sottolineato l’importanza del rispetto delle determinazioni delle autorità competenti, spiegando che una decisione è stata presa e che questa deve essere accettata da tutti, compresi coloro che possono non ritenersi pienamente soddisfatti.
Il presidente ha altresì espresso il proprio appoggio morale verso Acerbi, delineando come la fiducia non sia stata minimamente scalfita dalle recenti vicissitudini: “Io accetto il verdetto e sul piano umano non mi esimerò dall’abbracciare Acerbi quando lo vedrò”. Queste parole non solo riaffermano la fiducia in Acerbi come atleta ma anche l’apprezzamento per il suo comportamento e il suo impegno.
Gravina ha inoltre ricordato che Acerbi era stato convocato in Nazionale italianma a seguito degli eventi è stato deciso di lasciarlo a casa, in maniera preventiva, per evitare possibili distrazioni e permettergli di gestire al meglio la situazione privata. Acerbi ha fornito le proprie spiegazioni all’interno di una policy interna e queste sono state accettate dalla federazione: “Noi crediamo alle parole di Acerbi, chi indossa la maglia azzurra si esprime con certi valori”.
Il presidente non ha mancato di evidenziare le qualità umane di Acerbi, descritto come un “bravo ragazzo” che ha sempre dato il massimo sia in campo che fuori. Questa posizione della FIGC non è soltanto un segnale di supporto nei confronti del singolo giocatore ma anche un messaggio forte sull’importanza dei valori sportivi, dell’integrità e della fiducia reciproca che devono permeare il mondo del calcio.
Il caso Acerbi-Jesus resta così un episodio sul quale la FIGC ha preso una posizione chiara, esprimendo solidarietà e rispetto per le istituzioni sportive e per i loro rappresentanti, dimostrando ancora una volta come il calcio sia intessuto di dinamiche che vanno ben oltre il rettangolo di gioco.