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Il Costo Occulto dell’Illegalità nel Settore Commerciale Italiano

In ECONOMIA
Maggio 29, 2024

L’ombra lunga della criminalità sul settore commerciale italiano si è allungata ulteriormente, raggiungendo proporzioni allarmanti nel post-pandemia. Secondo un’accurata analisi condotta nel 2023, attività illecite quali usura, estorsioni, abusivismo e contraffazione costano al settore commerciale ben 38,6 miliardi di euro. Si stima che quasi un quarto dei consumatori (24,2%) abbia acquistato beni contraffatti o servizi non regolamentati, concludendo involontariamente transazioni che alimentano reti illecite.

Le ripercussioni di tale fenomeno sono spaventose: circa 268 mila posti di lavoro regulari sono a rischio, mettendo in discussione la sostenibilità delle attività lecite e incrementando la vulnerabilità di imprenditori e dipendenti ai soprusi della criminalità organizzata. Durante l’edizione annuale della giornata della legalità di Confcommercio, con il leitmotiv “Legalità, ci piace”, si è voluto mettere in luce questa crescente tendenza.

La Confcommercio specifica che la divisione dei costi dell’illegalità è sorprendentemente varia: l’abusivismo commerciale assorbe 10,4 miliardi, la ristorazione irregolare molti altri 7,5 miliardi, mentre la contraffazione ammonta a 4,8 miliardi di euro. Il taccheggio non è da meno con un impatto di 5,2 miliardi, e la cyber-criminalità arreca danni per 3,8 miliardi. Altri costi, includendo ferimenti, assicurazioni e spese di protezione e difesa, si attestano a 6,9 miliardi di euro.

L’analisi sottolinea un sentimento crescente di insicurezza tra gli imprenditori, che vedono nell’usura il fenomeno più allarmante, seguito da furti, aggressioni e atti di vandalismo. Tuttavia, la percezione di impotenza prevale, visto che solo il 62,1% degli imprenditori colpiti dall’usura o dal racket ritiene di dover sporgere denuncia, mentre una significativa porzione (27,1%) ammette di non sapere come reagire.

Il sistema giudiziario e le forze dell’ordine sono chiamati a un rafforzamento generale per contrastare efficacemente questi fenomeni. Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, enfatizza l’urgenza di rinvigorire i presidi di legalità e incrementare il personale delle forze di polizia, ribadendo che la sicurezza è un requisito essenziale per la competitività del Paese.

Anche l’istruzione gioca un ruolo critico nella lotta contre l’illegalità. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante l’evento, ha proposto un coinvolgimento diretto delle imprese nel sistema educativo, al fine di sensibilizzare le giovani menti sull’importanza del rispetto delle regole e delle leggi. È solo con una consapevolezza collettiva e una condanna sociale esplicita delle condotte illecite che si possono sperare in cambiamenti duraturi.

In conclusione, mentre si intensificano gli sforzi di repressione e di sensibilizzazione, la comunità imprenditoriale e civile italiana è chiamata a unire le forze. Una battaglia comune contro l’illegalità e per la salvaguardia del tessuto economico e sociale del paese, come sottolineato dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, rappresenta la sola via per riconquistare terreno perduto e garantire un futuro più prospero e sicuro per tutti.

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Redazione