Il Fondo Cometa, noto fondo pensione dei lavoratori metalmeccanici italiani, si appresta a far sentire la propria voce nell’imminente assemblea degli azionisti di Apple che si terrà a Cupertino. L’obiettivo dell’intervento è sollecitare il colosso tecnologico a colmare le lacune riscontrate in ambito di diritti dei lavoratori, salute pubblica, equità retributiva e utilizzo etico dell’intelligenza artificiale.
Nonostante riconoscimenti di alcuni avanzamenti, Riccardo Realfonzo, presidente del Fondo Cometa, ha espresso pareri critici su quanto ottenuto finora, giudicando le azioni di Apple come ancora inadeguate rispetto alle aspettative in materia di responsabilità sociale. Con un investimento corposo nell’azienda, equivalente a oltre 837 mila azioni per un valore che supera i 152 milioni di dollari, Cometa si prepara a votare contro la rielezione di figure chiave all’interno della compagnia, tra cui l’amministratore delegato Tim Cook e il presidente Arthur Levinson.
La motivazione di tale opposizione trova fondamento nelle persistenti preoccupazioni relative alla libertà sindacale dei lavoratori e al rispetto dei diritti umani lungo l’intera catena di fornitura di Apple, in particolare con riferimento alle condizioni presso la Foxconn, la società taiwanese spesso al centro di controversie sulla gestione del personale.
Punto dolente anche le retribuzioni al vertice: il fondo critica aspramente il compenso riconosciuto a Tim Cook che, nonostante una riduzione del 36% rispetto al precedente anno, ammonta a 63,2 milioni di dollari, una cifra 608 volte superiore alla mediana dei salari dei lavoratori del gruppo. Tale disparità deleteria percepita tra dirigenti e dipendenti ha spinto Cometa a contrapporsi anche alla conferma di Alex Gorsky, consigliere indipendente di Apple e ex-CEO di Johnson & Johnson, società recentemente impegnata in un’ingente azione risarcitoria per la presunta presenza di amianto nel proprio talco.
In parallelo, Cometa appoggia con vigore le proposte di maggior trasparenza sul fronte retributivo avanzate da Arjuna Capital, richiedendo la pubblicazione di dati disaggregati sulle differenze retributive in base a genere ed etnia. Sostiene, inoltre, l’iniziativa di Segal Marco Advisors che chiede un rapporto dettagliato sull’impiego dell’intelligenza artificiale, propugnando un aproccio eticamente responsabile e trasparente nella gestione delle tecnologie emergenti.
La posizione assunta dal Fondo Cometa evidenzia un crescente attivismo da parte degli investitori istituzionali sulle pratiche di corporate governance e responsabilità sociale delle grandi aziende, sottolineando come la sostenibilità e l’equità non siano soltanto questioni etiche, ma elementi imprescindibili della valutazione del valore aziendale a lungo termine. Nel cuore della Silicon Valley, le rivendicazioni italiane potrebbero così stimolare un dialogo costruttivo e influenzare le future politiche di una delle più influenti multinazionali del nostro tempo.