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“Il G7 della Cultura tra Polemiche e Garanzie: La Posizione Ferma di Meloni”

In POLITICA
Settembre 02, 2024

Nel mezzo di un turbinio di interrogazioni parlamentari e crescenti preoccupazioni relative alle possibili implicazioni per l’organizzazione del G7 della Cultura, previsto dal 19 al 21 settembre tra Napoli e Pompei, la figura del premier Giorgia Meloni emerge decisa e protettiva nei confronti del ministro della Cultura. La vicenda che ha suscitato maggiore sconcerto riguarda una “consulente” non ufficializzata del ministro Maria Rosaria Boccia, che ha acceso i riflettori sull’affidabilità dell’evento internazionale su scala globale.

Le discussioni parlamentari hanno messo in luce l’inquietudine generale, manifestando dubbi sulla gestione del ministero e sull’integrità delle informazioni sensibili. Tali esposizioni hanno prodotto un’eco allarmante richiamando l’attenzione di vari membri dell’opposizione che hanno espresso serie perplessità sulla sicurezza complessiva dell’evento stesso.

Secondo le rassicurazioni ricavate da Meloni, il rischio che la Boccia avesse accesso a documenti delicati sarebbe inesistente. Il premier ha infatti dichiarato: «Il ministro ha confermato che la persona in questione non ha avuto accesso a documenti riservati, specialmente in riferimento al G7, e ribadisco che non è stato utilizzato denaro pubblico in suo favore». Questa dichiarazione mira a smorzare le voci e rafforzare la posizione del suo governo riguardo la questione.

Meloni ha inoltre esplicitato la sua volontà di distanziarsi da ciò che ha definito come “gossip”, sottolineando la sua focalizzazione su temi di stretta rilevanza governativa e nazionale. Nel frattempo, il Collegio Romano assiste a movimenti tesi alla definizione del programma ufficiale del G7, il quale sarà annunciato a breve. Appare pertanto come la preparazione dell’evento sia ancora attivamente in corso nonostante le polemiche.

La situazione si complica ulteriormente con la divulgazione di una email da parte del direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che includeva una serie di funzionari ministeriali e curiosamente anche la Boccia stessa. Questo dettaglio non ha fatto altro che alimentare i timori di una possibile breccia informativa.

Le reazioni non si sono fatte attendere: dal Partito Democratico (Pd) alle stesse rappresentanze di Italia Viva, si è sollevata una richiesta diffusa di maggiore trasparenza e sicurezza. In particolare, il senatore Ivan Scalfarotto ha suggerito l’intervento dell’autorità per la cybersecurity per approfondire la questione.

Dal canto suo, il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, è sceso in campo in difesa dell’integrità operativa del G7 e del coinvolgimento di Boccia, negando qualunque sua partecipazione a riunioni strategiche o di sicurezza.

Con il ritorno alle attività parlamentari la prossima settimana, la tensione rimane alta. La pressione è ora sulle spalle del ministro Boccia e del governo Meloni per chiarire definitivamente il ruolo della consulente e per garantire che l’imminente G7 della Cultura si svolga con la massima serenità, lasciando in ombra le ombre di questa controversia.