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Il Mercato Libero dell’Energia Inciampa: Bollette Più Alte per le Famiglie

In ECONOMIA
Maggio 18, 2024

Il cammino verso la liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas, promosso come veicolo verso una maggior competitività e migliore gestione delle risorse, sembra non aver sortito gli effetti desiderati sulle tasche dei consumatori italiani. Secondo uno studio recente condotto da Assoutenti, la transizione al mercato libero ha portato a un incremento piuttosto che a un risparmio nelle spese annuali per le utenze domestiche.

Assoutenti, attraverso un’attenta analisi supportata dai dati del portale di Arera e Acquirente Unico, ha messo in luce come le offerte correntemente disponibili sul mercato libero non risultino vantaggiose per i consumatori. Questo studio si è concentrato sul confronto delle tariffe in alcune delle principali città italiane, evidenziando una situazione allarmante.

In particolare, il gas naturale, essenziale per il riscaldamento e la cucina in molti foyers italiani, mostra dei costi significativamente superiori nel nuovo regime di mercato libero rispetto al precedente sistema regolato, terminato ufficialmente il 10 gennaio scorso. Le città di Catanzaro e Roma si trovano in una situazione particolarmente svantaggiosa, con un incremento annuale nelle spese che può raggiungere fino a 300 euro.

Analizzando le diverse offerte di tariffa fissa, appare evidente che, anche scegliendo l’opzione più conveniente disponibile sul mercato libero, i costi rimangono superiori quando comparati a quelli del regime di vulnerabilità, introdotto per proteggere i consumatori a rischio di povertà energetica. Questo scenario non migliora nemmeno osservando le tariffe a prezzo variabile, dove, ancora una volta, le offerte più competitive del mercato libero non riescono a battere i prezzi regolati a favore dei consumatori più esposti.

Passando all’energia elettrica, la situazione non mostra miglioramenti significativi. Assoutenti nota una certa omogeneità nelle offerte sul mercato libero, che non sembra tradursi in benefici economici per i consumatori. Al contrario, la comparazione rivela che la liberalizzazione ha portato a un incremento dei costi che, per alcune famiglie, può superare i 130 euro annui.

Questi dati sollevano questioni critiche sulla effettiva efficacia delle politiche di liberalizzazione del mercato energetico. Se da un lato, teoricamente, la concorrenza dovrebbe abbassare i prezzi e aumentare la qualità del servizio, i numeri suggeriti da Assoutenti indicano un’esigenza di rivedere gli attuali meccanismi di mercato per assicurare che gli obiettivi di convenienza e sicurezza per i consumatori siano realmente raggiunti.

Il dibattito sulla gestione del mercato energetico italiano è più vivace che mai. Si rende pertanto necessario un intervento regolatorio attento che possa correggere le storture di un sistema che, nel suo stato attuale, sembra favorire maggiormente gli operatori rispetto ai consumatori, distorcendo gli obiettivi di equità e sostenibilità che dovrebbero guidare la politica energetica del nostro paese.