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Impennata dei Prezzi del Gas in Europa: Prospettive e Sfide

In ECONOMIA
Gennaio 03, 2025

In un contesto energetico già teso, le recenti analisi di Goldman Sachs suggeriscono uno scenario allarmante per i prossimi mesi in Europa: con temperature ben al di sotto della norma, il costo del gas potrebbe subire un’escalation raggiungendo cifre tra i 63 e 84 euro al megawattora sul Ttf, il mercato di Amsterdam che funge da benchmark per il gas nel Vecchio Continente. Attualmente, con condizioni climatiche medie, il prezzo si attesta intorno ai 40 euro.

La previsione si basa su scenari meteorologici che indicano un abbassamento delle temperature di 4 gradi rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Queste condizioni estreme determinerebbero un incremento della domanda di gas in Europa nord-occidentale, stimato in aggiuntivi 100 milioni di metri cubi al giorno per il solo mese di gennaio.

Mentre il rischio di esaurimento delle scorte di gas è attualmente considerato “molto basso”, la sfida maggiore, secondo gli analisti della banca americana, sarà quella di mantenere livelli di stoccaggio soddisfacenti fino alla fine di ottobre, cercando di avvicinarsi all’obiettivo del 90% fissato dall’Unione Europea.

L’analisi pone in evidenza una situazione di possibile criticità verso la fine di marzo, periodo in cui i livelli di stoccaggio potrebbero scendere fino al 30% in caso di temperature inferiori alla media, contro il 35% previsto con condizioni climatiche normali. Questo scenario renderebbe particolarmente arduo raggiungere, per la fine della prossima stagione autunnale, il livello di scorte desiderato, con il rischio concreto di trovarsi poco sopra l’80%.

L’allarme di Goldman Sachs si inserisce in un contesto più ampio di volatilità dei prezzi energetici, che già da tempo preoccupa le economie europee. Queste proiezioni accentuano l’esigenza per i governi europei di valutare strategie a lungo termine per la gestione dell’energia, in particolare rivolgendo l’attenzione al potenziamento delle infrastrutture, alla diversificazione delle fonti energetiche e al rafforzamento delle politiche di risparmio energetico.

La possibile impennata dei prezzi del gas non solo minaccia di aumentare i costi diretti per consumatori e imprese, ma potrebbe anche aggravare la pressione inflazionistica in un periodo di già fragile recupero economico post-pandemia. Inoltre, questa situazione potrebbe stimolare ulteriori discussioni sull’accelerazione della transizione energetica verso fonti più sostenibili e meno dipendenti da fluttuazioni geo-politiche e climatiche.

In conclusione, mentre l’Europa si appresta ad affrontare uno dei suoi inverni potenzialmente più freddi degli ultimi anni, la resilienza del suo sistema energetico sarà messa severamente alla prova. La situazione impone un’attenta riflessione sulle politiche energetiche attuali e sulle misure necessarie per garantire un futuro energetico più sicuro e stabile.